1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nato a Milano, da piccolo, con sorella, mamma e babbo ci siamo trasferiti a Paderno Dugnano. Mio padre era direttore generale di una grande industria, la più importante nel campo della grande aspirazione. La mia vita si è svolta a Paderno fin quando ho conosciuto Marita. Con essa ho creato una splendida famiglia, tre figli maschi i primi tre anni di matrimonio, successivamente è apparsa Elena venuta dalla lontana Corea. Elena si è rivelata presto una bimba dolcissima, attaccatissima a Marita. Mentre i maschi dopo essersi sposati si sono quasi distaccati, lei è quotidianamente in contatto con noi.
Ora, mi rimangono tanti ricordi, splendidi ricordi di una vita solcata da infiniti avvenimenti. Quando giungerà il momento di guardare dietro di me, sarò contento.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Essendo pensionato, non c'è un momento preciso, scrivo nei ritagli di tempo quando sono impegnato nella stesura di un nuovo romanzo. Comunque prediligo le ore notturne, mi danno più ispirazione.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Poiché prediligo i thriller, il mio autore preferito è Donato Carrisi, Marcello Simoni per i thriller storici.
4. Perché è nata la sua opera?
"Suite n. 8", l'opera che mi state pubblicando, è nata perché una mia carissima amica Mariella Brioschi, mi ha raccontato avvenimenti inediti avvenuti nel 1900 a Montevecchia, Ridente collina nelle vicinanze di Monza. Tali avvenimenti riguardano Re Umberto Primo e Gaetano Bresci, l'anarchico che lo uccise.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Penso che non abbia influito. Io mi definisco scrittore per caso, perché in effetti è stato un sogno a invogliarmi a scrivere. Mai avrei pensato di dedicarmi a scrivere romanzi.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me, certe volte, è un’evasione dalla realtà. Altre per raccontarla.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Dipende dal romanzo. In questo da Voi pubblicato niente.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Io e Marita abbiamo vissuto una vita in osmosi, chiedo sempre il suo parere. Mi aiuta, e gliene sono grato.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia cara amica Mariella. L'ispiratrice del mio romanzo.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
IO preferisco il cartaceo, ma penso che nel futuro sarà prediletto l'ebook.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Questa frontiera ha molte sfaccettature positive. La più importante è per i non vedenti.