1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Siracusa dove sono nata e ho vissuto fino al 2002. Mi sono trasferita a Milano per stare vicino ai miei figli. Ho amato scrivere poesie sin da adolescente, ma ho deciso di selezionare i miei scritti nel cassetto per pubblicarli quando sono andata in pensione dal mio lavoro di insegnante.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il momento in cui posso entrare in contatto profondo con me stessa e ricevere l'ispirazione poetica è quello della notte, anche se qualunque momento della giornata può essere foriero anche in base alle sollecitazioni esterne.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito per la narrativa è Herman Hesse e per la poesia Pablo Neruda insieme alla poetessa Alda Merini.
Ma tengo a dire che a letteratura classica è stata per me estremamente formativa oltre che appassionante come credo lo sia la grande letteratura di ogni tempo e di ogni nazionalità e cultura.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera, essendo una raccolta di poesie, si è sviluppata nel corso del tempo ed ha risposto ad una esigenza interiore di fermare sulla carta emozioni, sensazioni, pensieri e ricordi, ansie, paure e speranze proprie di un forte sentimento della vita.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale è sempre importante per una formazione culturale se sicuramente è anche figlia del tempo in cui si sviluppa.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è allo stesso modo raccontare la realtà ed evadere da essa.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che scrivo c'è tutto di me, e non solo.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, le persone che amo e che ho amato.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai miei amici.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, penso che il libro stampato mantenga sempre il suo fascino.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che il libro letto da noi stessi, nel silenzio del contatto con la propria anima sia la forma più piacevole.