1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Spoleto (PG) "Città del Festival dei 2 Mondi", ogni forma d'arte ha sempre fatto parte della mia vita. Appassionata di musica, disegno, pittura, ho deciso di frequentare l'Accademia di Belle Arti, conclusa con successo. Durante e dopo l'Accademia ho fatto molte mostre finché la nascita di mio figlio mi ha incoraggiata e dato la forza per intraprendere la mia 2° grande passione che mi ha sempre accompagnata fin dall'adolescenza, la scrittura. Per me la scrittura è sempre stata un modo di evasione e di libertà. Lì non ho limiti, barriere né pregiudizi. I racconti per bambini che scrivo mi permettono di sognare e di trasmettere loro piccoli "esempi di vita", umili insegnamenti attraverso concetti semplici e leggeri, contornati da mondi giocosi pieni di colore e fantasia.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Adoro lavorare di notte.
La notte per me è tranquilla, silenziosa, solitaria, avvolgente e grande ispiratrice.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo è Maxence Fermine. Lo trovo un autore poetico, delicato e a volte fiabesco. È uno scrittore che secondo me va letto con il cuore.
4. Perché è nata la sua opera?
Credo ancora nella fantasia. Fantasticare mi è sempre piaciuto.
Poi un giorno mi sono resa conto che mi era possibile utilizzarla per un tipo di scrittura che potesse far fantasticare anche i bambini dando loro, velatamente, anche un insegnamento. Mi piace definire i miei racconti/favole "Appunti di Viaggio".
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale è stato fondamentale. Ho un bambino piccolo e purtroppo non sono molto positiva sulla società di oggi; mi spaventa e soprattutto sono spaventata per i giovani che stanno crescendo in questo mondo; ormai spaesati e senza regole. Mancano i punti di riferimento, siamo tutti un po’ allo sbando....
Scrivo, oltre che per mio piacere personale, soprattutto per cercare, nel mio piccolo e senza presunzione di stimolare questi bambini a capire cosa sia il coraggio (nell'affrontare la vita) e soprattutto l'altruismo. Forse sarò presuntuosa ma questo percorso mi aiuta ad affrontare con più serenità la vita e la realtà.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è per me un modo di evadere dalla realtà per raccontarla attraverso la fantasia in modo fiabesco.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ciò che scrivo fa parte della mia vita e della mia quotidianità. Pensieri, atteggiamenti, gesti e osservazioni vengono ricreati e rimodellati sulla carta in modo "fantasy" per dare un aiuto alla riflessione.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì. Mio figlio. Ho sempre adorato scrivere e l'ho sempre fatto solo per me stessa.
Poi, la società difficile di oggi mi ha spronata a lasciargli degli insegnamenti, che io chiamo "Appunti di Viaggio", attraverso favole illustrate.
In questo modo gli lascio, per il futuro, anche qualcosa di me.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Prima di tutto mio figlio. Lui è molto partecipe alla mia scrittura e alla realizzazione dei disegni che la accompagnano. Oltre ad ispirarmi, mi ha aiutata consigliandomi nella stesura. Pur essendo, nella vita, una persona molto critica con me stessa tanto da rendermi a volte insicura, credo fortemente nel mio ruolo di scrittrice.
Ho però sentito il parere di vari amici ma è stato rilevante quello di mio marito; persona concreta, fortemente critica e costruttiva. Ho pensato che se piaceva a lui potevo affrontare il passo successivo al manoscritto. La pubblicazione.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente sì. Più pratico ed ormai alla portata di tutti; anche se io preferisco sempre accarezzare il libro che leggo e respirare i suoi profumi.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La trovo un'ottima soluzione per fantasticare e superare alcune barriere.