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06 Lug
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Pubblicato in Interviste agli Autori

Intervista all'autore - Marco Tinarelli

Intervista all'autore - Marco Tinarelli
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
É un modo di comunicare sentimenti ed emozioni profonde. Cercare condivisioni con altri durante il mio percorso umano di vita, "schiudere messaggi di altri naufraghi, da altri mondi".
L'emozione maggiore sta proprio nel comprendere quando qualcuno, dimostrandolo, vive e sente sue le parole che stanno nei miei scritti. Una sorta di parentela, una fratellanza forte con qualcuno che non si conosce.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molta. É un intrecciarsi continuo fra il mondo reale e quello dei sogni, delle aspirazioni e speranze tra il mio essere fisico e quello interiore, sempre molto presente nella realtà quotidiana.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
É una sorta di diario di bordo di questo viaggio-avventura che è la mia vita, la mia esperienza umana. Ripeto, una condivisione di appunti di viaggio con i lettori.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
No, mi è venuta naturale fin da quando ho scritto la poesia che porta lo stesso nome.
Ho subito compreso che potesse essere una foto completa e reale, una summa di ciò che avrebbe fatto parte della raccolta di scritti.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Pablo Neruda e la sua Poesia; per la straordinaria potenza e bellezza della sua scrittura.
 
6. Ebook o cartaceo?
Amo più il cartaceo. C'è più presenza spirituale. Nell'Ebook, pur riconoscendo l'utilità e la comodità, trovo una "freddezza", una sperzonificazione maggiore.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia non è una carriera e non lo sarà, probabilmente, mai.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Essendo poesia, non c'è un’idea particolare. Direi che è una esigenza interiore che trova una sua materializzazione.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
É una emozione, una soddisfazione importante, anche se la vivo con un po’ di timore.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio migliore amico (da 50 anni).
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
É un'idea che non mi attrae particolarmente.


 

 

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Venerdì, 06 Luglio 2018 | di @BookSprint Edizioni
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