1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Nelle Marche. In un paese tra il mare e i Sibillini. Un territorio con vocazione agricola riconvertito alla piccola industria, una regione molto bella con abitanti tenaci e laboriosi che raramente fanno parlare di sé. Ma è una zona veramente molto bella con tante cose da offrire.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
È veramente molto difficile dare consigli a un adolescente, si rischia di spingerlo a fare tutt’altro! Penso che soprattutto l’importante per loro sia lasciare per un po’ lo Smartphone e iniziare a leggere qualcosa di qualsiasi genere. Ogni libro stimola una curiosità, un interesse che spinge a una nuova lettura. Perlomeno con me è stato così: ogni libro letto mi ha spinto a cercarne un altro.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Appartengo a un’altra generazione e quindi sono per forza affezionato alla carta, comunque trovo il formato digitale pratico e piacevole. Il libro elettronico presenta degli innegabili pregi di economia e praticità anche se risulta un po’ “freddino” rispetto al libro tradizionale in carta.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Molto più la seconda. È cominciato come un gioco che pian piano si è trasformato in una sfida. Scrivere comunque è difficile e anche se la storia viene di getto, poi bisogna sudare per ottenere qualcosa che valga al pena di presentare ai lettori.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Come dicevo prima ho iniziato per divertimento. Sono stato però anche spinto dal desiderio di far conoscere un’epoca straordinaria abitata da gente fortissima che ha raggiunto risultati fantastici con mezzi primitivi, piena di contraddizioni ma permeata di grandi ideali. Sono periodi che hanno sempre affascinato giovani e meno giovani di tutte le generazioni, che hanno inspirato scrittori e registi, e anche se da un po’ non se ne sente più parlare, penso che possano catturare l’attenzione di molti lettori.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
I cavalieri e i frati erano portatori di messaggi forti, di valori importanti con cui volevano influenzare la loro società per poterla migliorare. Certamente non tutti erano all’altezza degli ideali a cui avevano giurato fedeltà, in fondo erano uomini, ma raccontare e divulgare , spero con leggerezza, una piccola parte del loro messaggio sono sicuro che possa avere un senso anche in una società materialistica come la nostra.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho cominciato che ero già adulto. E sì: mi sono appassionato man mano che la storia prendeva corpo.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Quando ho iniziato a scrivere le pagine e gli appunti per la trama lo facevo di notte o solamente se ero solo in casa, cercavo di nascondere a tutti questo mio progetto così diverso da tutto quello che avevo fatto prima e mi isolavo come un carbonaro.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Certamente. L’ho abbandonato più volte e per anni! Poi però mi capitava di rileggere quello che avevo scritto e di pensare che non fosse poi così male che i personaggi potevano esprimere qualcosa d’interessante e così ricominciavo a lavorarci, alla fine sono arrivato in fondo.
10. Il suo autore del passato preferito?
Senza dubbio Omero. Lo trovo affascinante. Nelle sue opere rappresenta un mondo in cui si mescolano eroi e divinità, dove sono descritte emozioni e vicende poetiche e gagliarde. Per di più gli appassionati di storia, come me, possono godere della descrizione del modo di vivere degli antichi Achei. Favoloso!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Li utilizzo spesso. Li trovo molto rilassanti, senza contare che mentre ascolti puoi dedicarti ad altro, in questo modo puoi rendere i tuoi hobby molto più piacevoli. Bella idea!