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BookSprint Edizioni Blog

16 Giu
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Intervista all'autore - Federico Serena

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Piacenza e vivo a Calandasco, in un'antica azienda agricola a soli 8 km dal centro della città, ma in una situazione tranquilla e verde, in una zona un tempo templare.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
È difficile dare consigli ad un adolescente di oggi, e in genere evito di darne. Posso solo portare la mia esperienza personale: dopo aver letto qualche libro di avventura (es.: "La Primula rossa"), il primo vero romanzo che ho letto (avrò avuto circa 14 anni) è stato "Guerra e pace" (4 volumi tosti!), trovato nella biblioteca di mio padre e scelto quasi per caso. Ho cominciato a leggerlo quasi come fosse una sfida con me stesso, ma mi ha affascinato subito. L'ho letto in pochi giorni, la sera, a letto. Andavo avanti nella lettura fino a che non crollavo dal sonno, e a volte neanche volevo addormentarmi. Per me è stata quasi una rivelazione: scoprire che, anche se tutti dicevano che era un testo pesantissimo, difficile da leggere e non adatto alla mia età, pure poteva appassionarmi. Forse non ero molto normale? Da lì non ho più smesso di leggere. Quindi, se proprio devo dare un consiglio: "non importa cosa leggete, ma leggete! Provate: se un testo non vi piace, lasciatelo perdere e provate con un altro. Prima o poi troverete qualcosa che fa per voi. L'importante però è che siano scritti bene: leggere aiuta ad imparare a parlare correttamente, il che non guasta."
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Personalmente, ma penso che sia dovuto all'età, io amo la carta. Lo schermo mi stanca prima gli occhi e anche il contatto fisico con il libro me lo fa "vivere" di più. Allo stesso tempo, però, capisco la comodità dell'eBook e la possibilità - soprattutto se si è in viaggio - di avere con sé, in uno spazio ridotto e leggero, molti libri che, altrimenti, sarebbe impensabile portare tutti insieme. Anche il costo ridotto dell'eBook è un vantaggio, che può servire a diffondere il gusto per la lettura, soprattutto tra i giovani, per natura facilitati ad interagire con supporti elettronici.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Bella domanda! Penso che si sia predisposti alla scrittura. Anche in questo caso non mi sento di dare giudizi, ma posso solo parlare delle mie esperienze personali. A me è sempre piaciuto scrivere. Anzi, devo ammettere che in certi casi mi è più facile scrivere piuttosto che parlare. Ricordo che a scuola ci avevano insegnato che si scrive in modo diverso da come si parla. Una volta, invece, mi sono trovato a dover rispondere ad una domanda con una lettera, e dovevo esprimere un concetto piuttosto complicato. Non sapevo da che parte cominciare per mettere per iscritto la mia risposta. Poi mi sono chiesto: "insomma, se dovessi rispondere a voce, come farei?" quindi mi sono detto: "farei così. E perché non posso scriverlo?" allora, come per un'illuminazione, ho capito che si può scrivere esattamente come si parla (sempre ammesso che si sappia parlare un italiano corretto e semplice). Il segreto della semplicità anche per concetti complicati.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro è il seguito de "L'ombra del Templare", nato da un'idea del mio libraio di Piacenza, sig. Romano Gobbi, dopo l'uscita del mio primo testo "L'altare e la polvere", saggio sulla storia dell'Ordine dei Templari, edito ormai 20 anni fa per i tipi de La Pilotta di Parma. Era quello un testo di storia. Il sig. Gobbi mi suggerì allora l'idea di scrivere un testo, sì storicamente corretto, ma sotto forma di racconto, per rendere di più facile lettura un argomento non semplicissimo. Quindi, dopo una lunga gestazione, è uscito "L'ombra del Templare". Il racconto, pur completo, lasciava una certa qual voglia di proseguire. Poi mi sono chiesto: perché non ampliare il discorso? Non si può parlare di medioevo e di Templari, senza un riferimento - sia pur ovviamente incompleto - alle connesse simbologie. E il Graal, che può essere considerato il primo dei simboli, è collegato alle leggende (leggende, non storia) sui Templari e sul medioevo. Qui infatti non si parla solo di Templari, ma anche di Catari (chi sono?: leggete!). Da qui è nata l'avventura di questo racconto, in cui ho inserito anche molti luoghi che conosco e che amo, oltre a qualche dissertazione che invogli a riflettere. Mi auguro che, a chi leggerà, possa venire il desiderio di visitare qualcuno dei paesi che descrivo e di approfondire gli argomenti, qui solo accennati, dei simboli, delle eresie e della storia.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Leggete. Ma sempre con spirito critico e libero. Cercate di conoscere il vostro/nostro passato per capire dove e come vivete/viviamo oggi. Ma - ripeto - sempre con spirito critico e libero: nessuno possiede la Verità rivelata e, probabilmente, la Storia che ci insegnano andrebbe rivista e riscritta. E imparate/impariamo ad apprezzare la Bellezza che vi/ci circonda, con rispetto e umiltà.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come ho già avuto modo di dire, mi è sempre piaciuto scrivere.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Più che un episodio, mi piace ricordare come questo racconto sia nato e cresciuto quasi da solo. Quando ho cominciato a scriverlo, non sapevo dove mi avrebbe portato. Era come se il racconto andasse avanti quasi seguendo una vita propria. Io non facevo altro che descrivere quello che via via succedeva. Quanto alla nascita, ne ho già accennato in una risposta precedente.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No; come dicevo poco fa, l'avventura andava praticamente avanti da sola.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Domanda a cui ho difficoltà a rispondere. Sono tanti gli autori, del passato e anche attuali, che amo. Forse più che di un autore, potrei parlare di un concetto: "La bellezza salverà il mondo" (Dostoevskij)
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Confesso la mia ignoranza in merito. Posso capirne l'utilità per i non vedenti.


 

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Sabato, 16 Giugno 2018 | di @BookSprint Edizioni

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