1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere significa davvero tanto, perché è l’unico momento in cui posso decidere io, di quello che ne sarà del futuro. Ed è un modo per immergermi in un mondo tutto mio. Le emozioni che provo mentre scrivo sono indescrivibili, riesco ad isolarmi del tutto dalla realtà.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi che la maggior parte del libro parla della mia vita reale, per esempio il legame indissolubile di Ariax e Hilary, era lo stesso che avevo io con mia cognata Arianna che adesso purtroppo non c’è più.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere quest’opera ha significato tantissimo, perché raccontando l’amicizia che c’era fra la protagonista Hilary e Ariax, stavo raccontando di me e mia cognata Arianna e del legame che ci univa, e quando mi capitava di scrivere in qualche capitolo delle giornate che passavano insieme, in qualche modo dopo tanti anni per me era come se stessimo davvero di nuovo insieme e le emozioni che ha scaturito in me quest’opera sono davvero indescrivibili. Scrivendo quest’opera, è stato come mantenere ancora vivo il suo ricordo.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Direi che la scelta del titolo è avvenuta fin da subito ancor prima di iniziare i primi capitoli... Infatti “Inside my heart” deriva dal fatto che lei sarà sempre “dentro il mio cuore”.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se fossi in un’isola deserta sicuramente il libro che mi porterei dietro, senza pensarci neanche un secondo è “After” di Anna Tood, perché nonostante già l’abbia letto una decina di volte, è l’unico libro che non posso fare a meno di leggere, come se fosse la prima volta.
6.Ebook o cartaceo?
Tra Ebook o cartaceo, senza ombra di dubbio il cartaceo, perché secondo me è insostituibile l’odore delle pagine del libro o lo sfogliare delle pagine, è una cosa che Ebook non può di certo dare.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Mi ricordo benissimo il giorno che ho deciso di scrivere “Inside my Heart”, è stato un pomeriggio di aprile, già da giorni mi ronzava in testa una storia, e così senza neanche rendermene conto mi ritrovai davanti al pc a scrivere i primi capitoli.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come ho già detto l’idea di questo libro nasce appunto per far sì che in qualche modo riesco ancora dopo anni a mantenere vivo il ricordo di mia cognata.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ho sempre sognato tutto questo, molte volte quando mi ritrovavo ad acquistare dei libri mi soffermavo a pensare, e dicevo fra me e me, “chissà un giorno anch’io riuscirò a vedere la mia opera prendere forma in un vero e proprio libro”, ma la cosa mi sembrava più un sogno che una realtà. E adesso vedere che tutto ciò si sta realizzando per me è un’emozione indescrivibile. E penso davvero che se credi fino in fondo in ciò che fai allora tutto è possibile. Ed io ci ho creduto.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stato il mio fidanzato, l’ho fatto leggere a lui perché per me il suo giudizio è fondamentale ma anche perché è una persona molto autocritica ed ero certa che mi avrebbe detto senza alcun problema cosa non andava. È cosi è stato, e questa cosa mi ha aiutata molto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per me l’audiolibro è un’ottima idea, specialmente per le persone non vedenti, ma può essere anche utile per le persone che non amano leggere…