2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In genere mi dedico alla scrittura nel pomeriggio o la sera quando termino il mio lavoro. Mi piace molto leggere e scrivere le mie impressioni su ciò che leggo.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Premetto che non amo molto i romanzi. Preferisco la saggistica. Tuttavia vi sono autori di romanzi che mi hanno affascinata molto perché sono stati in grado di trasmettermi delle emozioni molto forti con la loro narrativa. Una di queste persone è Marcela Serrano, una scrittrice cilena che riesce molto bene a trasferire sulla carta le emozioni dei suoi personaggi, il loro vissuto, le loro aspirazioni, i sogni infranti o gli obiettivi raggiunti.
4. Perché è nata la sua opera?
La spirale del fumo è una trappola micidiale da cui sono uscita per pura fortuna, grazie ad una intuizione che mi ha fatto capire di essere schiava di un cilindretto di carta. Ho pensato che potesse essere positivo cercare di far capire anche agli altri fumatori, che ancora sono avvolti in quella spirale, che basta poco per uscirne. Basta convincersene e la libertà è a portata di mano. In fondo il tabagismo è uno di quei mali che sembrano essere sulla bocca di tutti ma nella realtà sono semplicemente nella testa del fumatore che non vede l'ora di liberarsene e di trovare un metodo che lo aiuti in questo obiettivo. Smettere è davvero semplice se si considera la sigaretta solo un tubicino di carta senza alcun potere.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui vivo ha influito moltissimo sulla mia formazione. Soprattutto il contatto con persone di altre culture mi ha aiutato ad allargare i miei orizzonti e a vedere la realtà da punti di vista diversi.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è un modo per raccontare la realtà, per mettere a disposizione il proprio sapere, per far capire agli altri che non sono soli e che c'è sempre un modo per uscire da qualsiasi situazione buia.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è molto di me in quello che ho scritto. Tutta la mia esperienza di vita, i miei tentativi di smettere di fumare portati avanti senza successo per anni. E poi esser riuscita improvvisamente a smettere di fumare mi ha dato uno stimolo ad aiutare anche gli altri con i quali mi sono confrontata di continuo.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno in particolare in realtà. Ho scritto il libro pensando a tutti coloro che ancora fumano e che magari cercano disperatamente di smettere.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad una mia collega guida di Roma che ha smesso di fumare anche lei improvvisamente e ho pensato che era la più adatta a darmi un parere.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Onestamente io non credo che l'ebook possa mai sostituire totalmente il libro stampato. Con l'avvento di internet molti avevano pensato che l'ebook sarebbe stato il libro del futuro ma non è stato così, anzi sono aumentate le librerie, sono aumentati i libri da leggere e sono aumentati anche i lettori. Io continuo a leggere i libri stampati perché hanno tutto un altro fascino e poi restano sugli scaffali, in vista, così che ogni tanto si può andare a ripescarli e riprovare le emozioni di un tempo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che sia una ottima opportunità per trasmettere la cultura. “Ascoltare” un libro è rilassante, emozionante e molto comodo. Si può apprendere tanto mentre si svolgono altre attività. Io l'ho già usato varie volte per apprendere una nuova lingua e contemporaneamente ascoltare un autore ed una storia diversi.