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BookSprint Edizioni Blog

28 Mar
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Intervista all'autore - Engel Cjapi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da un piccolo villaggio dell’Albania, sono la quarta in una famiglia di sei figli. Ho avuto un’infanzia in Albania come tutti i ragazzi di quel tempo cresciuta tra la fame e la povertà; ho potuto finire solo il liceo agrario e l’ho fatto serale perché di giorno lavoravo in cooperativa. Finii il liceo con buoni voti ma non ho potuto andare all’università per mancanza di denaro. Successivamente sono venuta in Italia per convivere con un uomo. In Italia ho fatto tutti lavori da donna e uomo, tutto ciò che trovavo, per mantenere miei figli dal momento che mio marito mi ha abbandonata.
Continuo tuttora a lavorare saltuariamente per diventare scrittrice, è sempre stato il mio sogno da quando mi ricordo. Fin dalla prima elementare inventavo favole e filastrocche ma non le scrivevo; ho cominciato a scrivere in seconda media e da allora non ho mai smesso. Scrivo le poesie quando ho tempo oppure di notte; se mi vengono i versi mentre sto lavorando, li imparo a memoria e appena vado in macchina li scrivo, tengo sempre con me un blocco notes.

 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dipende dal tempo che ho.


 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Danielle Steel, Kathleen Wood, John Grisham, ne ho tanti di preferiti perché leggo molto.


 

4. Perché è nata la sua opera?
Mi piacerebbe che la gente leggesse le mie poesie per mettermi alla prova e per conoscere il mio valore.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito molto credo, perché le mie poesie vengono dal cuore; scrivo nello stato d'animo in cui mi trovo.


 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Il mio è un modo per raccontare la realtà, non mi piacciono neanche i film se non sono storie vere.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C’è tutto il mio cuore lì, c'è il racconto della mia vita espressa in poesia.


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Solo io.


 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio fratello Vullnet a cui l’ho pure dedicato; era l’unico che non mi derideva. All’inizio solo a lui, poi a tante persone e tutti mi spingevano verso la pubblicazione.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì perché vedo che la gente ora fa tutto con la tecnologia non legge neanche un giornale.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Guarda qui non posso rispondere perché io sono all’antica, ancora scrivo con la penna.


 

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Mercoledì, 28 Marzo 2018 | di @BookSprint Edizioni

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