2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Alla sera, prima di coricarmi, nella pace e nel silenzio.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Veramente difficile indicare il nome dell'autore che preferisco. Attualmente sto leggendo alcuni romanzi di J. Rollins, che apprezzo molto. Per quanto riguarda la narrativa, mi piacciono anche V.M. Manfredi, M. Buticchi; per la saggistica considero molto F. Cardini, A. Demurger e S. Cerrini (che ho avuto il piacere di conoscere), per non parlare di J. Le Goff e R. Pernoud.
4. Perché è nata la sua opera?
Come ho detto prima, su stimolo del mio libraio, per cercare di rendere vive e interessanti le storie del nostro Paese e, se funziona, far nascere ad altri la curiosità di approfondire le conoscenze.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Penso che l'ambiente in cui si vive abbia sempre - nel bene o nel male, consapevolmente o no - influenza su chiunque di noi. Così anche per me.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Penso che scrivere possa essere entrambe le cose. Evasione nel senso che, nello scrivere, interviene in buona parte la fantasia. Realtà perché, volenti o nolenti, le proprie esperienze personali, così come l'ambiente (inteso come persone con cui si vive e si cresce, o che si incontrano, nonché i luoghi - anche la nazione) in cui si vive, comunque influiscono sul proprio "essere" e "pensare".
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto; non solo per quello che ho appena detto, ma soprattutto per quello che penso sul Paese nonostante tutto ancora meraviglioso in cui abbiamo la fortuna di vivere, così come ci è stato tramandato dai nostri padri e nonni. Non perdo l'occasione di far notare come la nostra Italia sia il Paese più ricco della "materia prima" più rara al mondo; cultura, arte, storia, tradizioni ecc. ecc,; un patrimonio immenso troppo spesso visto più come un peso che non come un'opportunità.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Per questo racconto (che farà parte di una trilogia che condurrà il lettore su strade imprevedibili, tranne che a me...) lo spunto primo è nato - come ho già avuto modo di dire - dal libraio, che mi ha messo l'idea che poi ho elaborato. Ma mi sento in debito con mio padre che, in silenzio, ha saputo infondermi l'amore per "il bello". Poi anche con i tanti insegnanti nei vari anni di scuola, dalle medie al liceo, di lettere, greco, storia, filosofia e storia dell'arte. Senza tralasciare i molti libri letti e che continuo a leggere, nella convinzione che ci sia sempre da imparare. Più studio, infatti, più mi rendo conto di quanto non so.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie Stefania.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Forse per l'età, ma io mi sento molto legato alla carta. Però non posso non riconoscere la comodità dell'e-book.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per quanto riguarda questo argomento, confesso la mia totale ignoranza.