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BookSprint Edizioni Blog

03 Mar
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Intervista all'autore - Alessandro Costantino


 

 

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un modo di comunicare, di prendere il tempo e trasformarlo in qualcosa di più complicato, più complesso, che permette alle parole di avere un peso e una misura nel momento stesso della lettura, come della scrittura. Il mio modo di scrivere è per lo più istintuale: mi lascio trascinare dal personaggio o dagli eventi narrati per poi proseguire in un'indagine più profonda del caso.
Le emozioni sono delle più svariate quella che domina comunque è il senso di completezza del mio scritto, che deve aumentare il bagaglio culturale di chi lo legge.

 

2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Poco, pochissimo, forse niente. Lo stile della scrittura probabilmente, solo questo.


 

3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere quest'opera ha rappresento la concretizzazione di uno stravagante modo di vivere che mi ha portato giorno dopo giorno ad aggiungere pagine alla mia opera, portandomi alla sua ineluttabile fine. Ha significato quindi la fine di un percorso intrapreso tempo addietro lasciato a impolverarsi.


 

4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è stata la scelta più difficile che ho intrapreso nel realizzare l'opera, diviso tra tre o quattro titoli diversi, grazie alla redazione della BookSprint, ne è stato scelto uno fra i tanti.


 

5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se mi trovassi in un'isola deserta mi piacerebbe avere appresso uno di quei libri di sopravvivenza pieni di ingegnose tecniche o tattiche di sopravvivenza; andrebbe bene quello di un qualsiasi scrittore e il motivo è semplice: scordo facilmente le ingegnosità lì trascritte.


 

6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo per opere che si leggerebbero volentieri anche nel letto prima di andare a dormire; Ebook se è qualcosa di piccola entità o per quando si è in giro e si sa di avere un po’ di tempo libero per dedicarsi alla lettura senza portare pesi di troppo.


 

7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivo da quando sono bambino, insieme al disegno, sono tra le tecniche che più mi aggradano perché è come godersi un bel film che si scopre poco a poco.


 

8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce dalla volontà di "sfondare" nel mondo della scrittura, voglio far colpo sul più alto numero di lettori e diventare un esempio da seguire. Partire per una sperduta isola è vacanza desiderabile, come la città che ne viene subito dietro.


 

9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova la stessa emozione di un centometrista che taglia la striscia del traguardo. Tanto peso che poi se ne va e diviene leggerezza.


 

10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio padre.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sarebbe meraviglioso ora come ora poter tornare bambini e sentire delle storie di avventura di Sandokan o chi che sia. Ecco rappresenta per me un modo di avvicinare alla scrittura fin da subito i più piccoli, facendosi piacere i libri.


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Martedì, 06 Marzo 2018 | di @BookSprint Edizioni

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