2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Credo che un adolescente dovrebbe leggere due tipi di libri: quelli divertenti, leggeri e magari anche comici che lo rilassano, arricchiscono la sua fantasia, creano emozioni positive e quelli seri che lo avvicinano alla realtà, al mondo degli adulti, ai problemi della nostra società. Penso che questi ultimi testi siano fondamentali per aiutare un ragazzo o una ragazza a crescere, a riflettere e a maturare.
Un libro al quale io sono molto legata e che mi ha accompagnata positivamente durante tutta la mia infanzia e che leggo ancora oggi con enorme piacere è "Il giornalino di Gianburrasca". E' un testo con il quale si sorride e ci si rilassa. Molto bello è anche "Vacanze all'isola dei gabbiani" che ci proietta nel mondo spensierato delle vacanze estive.
Ma se l'obiettivo è conoscere la realtà, anche negativa, riflettere e maturare consiglierei a tutti, non solo ai ragazzi, "Il velo strappato" di Carmen Bin Laden e "Il rogo di Berlino" di Helga Schneider.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Io sono cresciuta con il libro cartaceo, mi piace tenerlo tra le mani, sentire il profumo della carta stampata, accarezzarne le pagine, osservare i diversi colori delle copertine. L'eBook perde un po' di questa magia, lo ritengo più freddo e distante, però ha il vantaggio di farci risparmiare molta carta e di poter portare con noi tanti libri che occupano davvero pochissimo spazio.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura, secondo me, è una porta aperta che si spalanca per caso, quando vuole lei o quando noi siamo pronti ad aprirla. Ci vuole il momento giusto, il posto giusto, l'occasione per scoprire un mondo che è dentro di noi , ma che spesso, non sappiamo nemmeno di avere.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
In realtà sono stati i miei alunni a ispirarmi. A me piace molto iniziare a scrivere testi con i miei studenti proprio partendo da questo genere letterario.
In una delle mie ultime classi avevo dei ragazzi che ero riuscita a coinvolgere in modo particolare, dal momento che anche loro amavano lavorare divertendosi. Abbiamo iniziato a stendere la descrizione di una delle protagoniste, Lucilla, e sono stati proprio loro a voler continuare la storia che poi io ho terminato.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Mi piacerebbe che ogni lettore, alla fine della storia, capisse quanto importante sia il ruolo della famiglia per ognuno di noi e quanto sia fondamentale il contributo che ogni persona può dare per la risoluzione di tutti i problemi che la vita ci presenta.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Mi è sempre piaciuto scrivere, ma il mio sogno più grande, nato all'età di sei anni, era quello di diventare un'insegnante. Oggi ho coronato quel sogno e faccio un lavoro che mi rende felice e appagata: vado ogni mattina a scuola dove incontro i miei fantastici studenti. Sono loro che mi hanno fatto scoprire quest'altra passione: scrivere per divertire i piccoli lettori.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo con piacere le giornate trascorse in classe con i miei alunni quando creavamo il personaggio del professor Pino Trombetta, della moglie Lucilla, di nonna Tuba e del gatto Trombone. L'aria era frizzante, ogni alunno voleva dare il suo contributo per creare una storia divertente. Mi dispiaceva una sola cosa: avrebbero voluto scrivere ogni giorno, ma purtroppo questo non era possibile!
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai.
10. Il suo autore del passato preferito?
Amo molti scrittori del passato, ma due hanno un posto particolare nel mio cuore: Alessandro Manzoni e Giovanni Boccaccio. Del primo adoro soprattutto il suo romanzo "I promessi sposi". E' veramente uno scrittore sublime dove la tecnica narrativa rasenta la perfezione. Del secondo adoro le novelle del "Decameron", in particolare quelle di Calandrino, Andreuccio da Perugia e frate Cipolla. Di questo scrittore mi piace la sua ironia e il suo disincanto nel rappresentare la società "mercatantesca" del Trecento italiano e non solo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
E' un ottimo strumento per coloro che hanno problemi di dislessia e disgrafia. Agli altri consiglio la lettura silenziosa dove ognuno, nella sua intimità, fantastica o riflette assieme al libro che lui ha scelto.