5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La voglia di sfogarmi, di dare voce ad un male che affligge tutti e nessuno cerca di sistemare le cose soprattutto qui al sud.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Di non arrendersi, di lottare, di rivolgersi a tutte le istituzioni perché è loro dovere ascoltare i cittadini non solo quando devono fare promesse in campagne elettorali, ma di fare qualcosa per aiutare il popolo e non di usarlo come fanno tutti i politici indistintamente.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
E’ sfociata in me col passare degli anni.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Per me è un periodo molto triste quello legato al libro ma che ricordo con tenerezza.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, andavo sempre avanti, non pensavo mai che qualcuno al di fuori dei miei familiari un giorno potesse leggerlo.
10. Il suo autore del passato preferito?
Alessandro Manzoni.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia qualcosa di utile.