2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il momento della giornata che preferisco per poter scrivere è il pomeriggio ma, a parer mio, il momento migliore è quando ti arriva all'improvviso quel pensiero che ti dà la spinta ad andare avanti con il racconto o quando senti quel forte bisogno di scrivere, perché non riesci a tenerti tutto dentro e le parole ti scorrono nella mente senza fermarsi.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore preferito è Stephen King da cui cerco di prendere spunto e perché è un modello da seguire in quanto, nonostante il suo passato, è una persona che non si è mai arresa. I suoi racconti sono pieni di suspense e di inventiva. Quando leggo i suoi libri mi sento immersa nella storia.
4. Perché è nata la sua opera?
Inizialmente è nata per caso, mi è venuta l'idea di provare a scrivere un racconto horror e piano piano sono nati i protagonisti e la storia. E' un genere che mi piace ma molto difficile da scrivere. Volevo provare a cacciare fuori le mie paure e quelle degli altri.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La mia formazione letteraria la devo soprattutto alla mia famiglia, alla scuola e al mio interesse per i libri di vario genere e vari autori. Il contesto sociale in cui vivo non è dei migliori soprattutto tra i ragazzi delle nuove generazioni, ma io vado avanti con le mie idee, con la lettura e la scrittura.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Tutti e due, sono cose che si compensano. Scrivere mi fa allontanare per un po' dalla realtà ed entrare in un mondo tutto mio, che può essere fantastico e non, dove posso esporre ciò che sento e la mia creatività. Un mondo dove ci sono solo io, i miei protagonisti, il mio ambiente, in cui mi sento parte della storia. Ma è anche un modo che ti da la possibilità di raccontare la realtà, gli accaduti del passato e l'attualità, vedere come è il mondo oggi in base anche alle esperienze e raccontare la quotidianità.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Per quanto riguarda Hotel Azzurra c'è un po'. Posso dire che per la protagonista mi sono ispirata un po' a me stessa, cerca sempre di aiutare gli altri ed è una persona sensibile. C'è la mia curiosità nel visitare luoghi abbandonati e scoprire la loro storia, ma ho anche tirato fuori alcune delle mie paure, immedesimandomi nei ragazzi.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
La stesura preferisco farla in perfetta solitudine, poi c'è mia sorella che è la mia consulente nella scelta dei personaggi, mi aiuta a scegliere per esempio i nomi dei protagonisti riferendoli ad amici e persone che conosciamo con i loro tic, il loro modo di vestire e i loro hobby.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia sorella, che mi ha seguita per tutto il periodo della stesura e lo ha letto incoraggiandomi alla pubblicazione. E' sempre lei che legge per prima i miei racconti.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me no, o meglio, spero che non sarà così. I libri cartacei sono sempre i migliori, averli fra le mani è una bella sensazione e soddisfazione, toccare la copertina, sentire la consistenza e l'odore delle pagine, è una cosa che con l'ebook non si potrebbe mai fare. L'ebook è utile per chi viaggia e studia ma, secondo il mio parere, è solo uno strumento con cui puoi rovinarti la vista e che crea dipendenza, come tutti gli strumenti tecnologici che utilizzano i ragazzi. E' per loro che forse, purtroppo, il futuro sarà degli ebook. I libri cartacei continueranno ad esistere e le librerie non chiuderanno mai. Un libro è un amico fedele.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Dell'audiolibro ne ho sentito molto parlare ultimamente e devo dire che è uno strumento digitale molto utile soprattutto per chi non ha voglia di leggere ma preferisce ascoltare, per chi non riesce a leggere durante un viaggio. Per chi non è molto appassionato della lettura e può essere anche un modo per farlo avvicinare a questa; ma soprattutto per i non vedenti perché possano apprezzare la storia di un libro attraverso l'ascolto.