4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
E' stato semplice. Una volta formato il libro con sette racconti con lo stesso sfondo: "l'amore", il titolo è venuto da se.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
ORIGIN di Dan Brown, perché non ancora lo leggo. Come scrittore ammiro molto, per la sapienza dello scrivere "semplice" a tal punto da coinvolgermi nell'opera: Wilbur Smith e, per la facoltà di saper esprimere le "note fruttate" della sua terra: Andrea Camilleri.
6. Ebook o cartaceo?
Entrambi. Sono tradizionalista ma non rifuggo il progresso. L'odore della carta e della stampa rimane tanto inebriante che non riesco ad immaginare altro. Ma, nello stesso tempo, sapere che altre forme di cultura ne possano ampliare la fruizione, mi rende piacevolmente consenziente.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non l'ho mai deciso. Alla veneranda età di 54 anni e senza velleità alcuna, ho cominciato a scrivere a mio figlio Marcello (17 anni) partito per il luogo del non ritorno. Un vero amico è venuto a conoscenza di questa attività di sfogo e mi ha fatto pubblicare il primo libro (L'Azzurro del cuore). Da allora, non ho mai smesso.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Avevo già un paio di racconti che dormivano nel pc. Ai tempi del terremoto dell'Aquila del 2009, mi venne in mente di raccontare una storia su due coniugi sotto le macerie (Le ali spezzate). In contemporanea un amico mi raccontava di aver ritrovato, in quel luogo di macerie, una ragazzina (oggi madre) conosciuta nelle sue peripezie d'oltre oceano per un'adozione che, poi, ha realizzato con un'altra bimba (Maryluz). Ne ho scritto altri per formare un congruo numero di pagine ed il libro ha visto la luce.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non conosco il piacere di una donna che vede crescere il suo ventre perché in grembo ha una sua creatura, quindi non posso essere esaustivo, ma penso che si avvicini molto a quelle sensazioni.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un amico professore di lettere, al quale affido (scocciandolo) le mie creazioni, il quale, con molto garbo, mi invoglia o dissuade.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
E' una "innovazione" che verrà accolta con il favore della cultura tutta. Una nuova spinta verso una istruzione più consona con i tempi e più fruibile, a parte che si mantenga inalterata la possibilità di leggere, favorendo una scelta e non eliminando l'una a favore dell'altro, in quanto il leggere ed interpretare con propri sentimenti e personali collocazioni interiori, non possono essere né sostituiti né "iniettati" da terzi.