3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera è nata due volte la prima era molto breve, mancavano alcuni personaggi, era stata scritta quasi per gioco. Poi l' ho ripresa, c ' era un concorso per manoscritti Fantasy, ho ampliata la trama riscrivendola daccapo, ho dato vita ad altri personaggi per renderla più bella e ricca di colpì di scena. Non ho vinto il concorso, ma è stato ugualmente una vittoria, avevo creato un bel racconto, il mio racconto mi sono sentita soddisfatta del mio lavoro, avevo messa tutta me stessa per riscriverla. Non a volte vincere in qualcosa che dà soddisfazione ma anche aver solo partecipato è importante, perché ti dà sempre l' opportunità di migliorarti e credere in ciò che fai.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
No è stato semplicissimo, era il primo titolo che mi è venuto in mente. Mi è piaciuto e non ho più cambiato. Dopotutto è lei Dolce Fata che dà voce al romanzo coinvolgendo il lettore trasportandolo nel suo mondo incantato.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei portare le bellissime poesie di Paulo Coelho. Non ci sono dubbi, perché sono scritte con il cuore, un cuore di un meraviglioso poeta e scrittore, che amo e ammiro tantissimo.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo, bellissima sensazione racchiudere tra le mani un libro, il suo odore di carta stampata, lo scorrere delle pagine con le dita, è senz'altro per me quello che preferisco. Anche se poi la tecnologia ci presenta nuove frontiere l' importante è sempre quello alla fine, leggere sempre.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Bella domanda, come detta nella biografia ho iniziato dopo una mia malattia, volevo scrivere la sofferenza che provavo in quel momento, esorcizzarla su quella pagina bianca, come a doverlo mandare via attraverso uno scritto, era un' anima sofferta che doveva liberarsi da quel dolore, devo dire che è stata un'ottima terapia. Col tempo ho iniziato a ritrovare la mia dimensione, non era più uno sfogo ma bensì qualcosa di più, una sensazione indescrivibile era la mia essenza, ora non potrei più farne a meno. Amo scrivere, perché mi dà gioia mi riempie di vita, vorrei trasmettere le mie emozioni anche agli altri, farli partecipe di questa parte di me.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce all' inizio come già detto come per gioco, da Tequil l'elfo. Era uscito dalla mia fantasia questo personaggio con un' amico , stavo scherzando con lui, ci si inventava frasi divertenti per riderci sopra, mi venne in mente questo personaggio che beveva solo Tequila, fu un colpo di fulmine, da lì iniziò la mia fantasia a galoppare. Fino a far emergere una storia con altri personaggi dando vita ad un vero racconto Fantasy.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Stupendo, indescrivibile, non riesco ancora a crederci, mi sembra un bellissimo sogno che si avvera. Grazie a tutti allo staff della Booksprint, sono stati dal primo all'ultimo gentilissimi e capaci del loro lavoro, e alla meravigliosa persona l'editore Vito Pacelli.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Simona una mia amica, ha creduto in me, mi ha dato fiducia dicendomi che era bellissimo, dovevo crederci è così è stato, Grazie Simona ti abbraccio con immenso affetto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Questa sì è una bellissima idea, specialmente per i non vedenti. È un modo di ascolto di una lettura quando si è impossibilitati a leggere. Oppure per fare compagnia chi è solo, una voce amica ti racconta la storia che si ama di più.