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BookSprint Edizioni Blog

05 Set
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Intervista all'autore - Giusy Pacinella

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono una mamma di due splendidi bambini a cui dedico tutto il mio tempo, sono alle porte dei 40 anni ma non li sento, sono socievole, altruista, allegra e amo circondarmi di persone allegre e alla mano, mi rilassa molto leggere e stare con i mei amici. faccio regolare attività fisica e non riesco a stare ferma un attimo. Sono cresciuta in un piccolo in provincia di Agrigento, Naro, già noto per via del famoso cantante Piero Barone de il Volo. È un paese molto ricco di cultura, arte, e storia. Avevo scritto un romanzo circa due anni fa, ben custodito in un cassetto, quando in un momento della mia vita ho capito che non dovevo sprecare un attimo per esaudire i miei desideri ed essere felice così parlando con un zio di mio padre anche lui scrittore, ho ricevuto consigli su come elaborare meglio romanzo.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non ho un momento preciso della giornata, perché sono sempre impegnata, non riesco a ritagliarmi dei spazi, uso un sistema abbastanza semplice ma anche molto complesso nel rielaborarlo. Appena mi si presentano davanti delle immagini o sento delle emozioni prendo nota sui post-it o su fogli che tengo in giro per casa. Poi con calma cerco di far prendere forma ad una idea.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Adoro molto leggere Camilla Lackberg, JO Nesbo, Dan Brown, Cooper, Fabio Volo e molti altri autori. Ma preferisco anche il genere giallo.



4. Perché è nata la sua opera?

Un giorno guardando una serie televisiva "amore criminale" sono rimasta così presa da quella storia di femminicidio che ho iniziato ad elaborare rabbia e sdegno. Mi chiesi come nel 2010 potesse accadere che gli uomini trattino le proprie mogli, compagne, amiche come degli oggetti personali da farne uso a loro piacimento. Così iniziai a trasformare quell'ira in una storia.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Direi che ho avuto degli ottimi insegnanti nelle scuole, ma mi aiuta moto anche leggere.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Direi entrambi, scrivo per staccare un po' la spina e meditare sulla vita e nel frattempo cerco di prendere spunto dalle notizie quotidiane.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Molto, traspare il mio pensiero e le mie paure, i desideri, una me che in un certo senso vorrebbe venire fuori ma rimane intrappolata da questa società un po' ipocrita, egoista e velenosa.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Sì, dovrei ringraziare molto mio zio Luigi Moscato che mi ha sostenuta moltissimo.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

La prima bozza composta dalle primissime pagine l’ho fatta leggere a mia cognata, che ha provato una sensazione molto intensa e mi ha fatto capire che la storia catturava il lettore, e le faceva provare delle emozioni che volevo provasse.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Sicuramente la tecnologia ha preso il posto della carta ed io preferisco toccare le pagine consumate e che odorano di vissuto.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Potrebbe essere una buona opportunità per i non udenti e per a chi piace sentire leggere un libro da altri.  


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Martedì, 05 Settembre 2017 | di @BookSprint Edizioni

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