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BookSprint Edizioni Blog

21 Ago
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Intervista all'autore - Nicola Adiletta

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Mi chiamo Nicola Adiletta, per gli amici Nico, sono nato a Nola, in provincia di Napoli e abito attualmente a Sarno, che si trova nella provincia di Salerno. Studio alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Salerno. Quella di diventare scrittore non è stata una scelta meccanica, ma un desiderio che divenne sempre più crescente spinto anche dalla mia grande passione per le storie fantastiche.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Quando ho scritto il mio libro ero talmente preso dalla storia di mia invenzione che col passare del tempo ogni occasione era buona per continuare a scrivere. Attualmente però mi sono fermato a causa di svariati impegni tra cui anche universitari, ma a breve ho intenzione di ritagliare del tempo da dedicare a quella che è diventata una passione di cui non posso più fare a meno.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Ne ho due. Il più contemporaneo è certamente Paulo Coelho perché lo stimo sia da un punto di vista letterario, dal momento che trovo suoi libri molto belli dal grande significato, nonché da un punto di vista personale, in quanto ha avuto un passato tanto interessante quanto singolare. L'altro scrittore cui sono affezionato sebbene non sia più così temporaneo è J.R.R. Tolkien, grande uomo di cultura e ancora tutt'ora a mio parere signore incontrastato della letteratura fantasy.



4. Perché è nata la sua opera?

Non vi è una particolare motivazione. L'Ordine Crepusculum è un romanzo che prende vita per una sorta di gioco, una sera d'inverno di due anni fa. Quando poi rimasi compiaciuto di come era venuto il primo capitolo non sono più riuscito a fermarmi: scrivere era diventata una vera e propria droga per me senza neanche lontanamente immaginare che alla fine sarebbe stato un romanzo pubblicato tutto mio.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

In verità molto poco, poiché a livello letterario sono molto più legato ad autori di stampo classico che moderno, come ad esempio Emilio Salgari, Bram Stoker o lo stesso Tolkien per citarne qualcuno. Anche se degli autori moderni stimo tantissimo scrittori del calibro di Valerio Massimo Manfredi e Roberto Genovesi.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Per quel che mi riguarda entrambe le cose, ma in linea generale credo che sia anche una questione soggettiva.

 



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Questo romanzo rappresenta piuttosto una linea di pensiero, è una sorta di inno rivolto a tutti lettori ma in particolare ai miei coetanei a non arrendersi mai di fronte a nessuna difficoltà che gli si presenta la vita. I protagonisti dell'Ordine Crepusculum intraprendono un viaggio dove passano una serie di avventure che in alcuni casi a causa dei problemi cui sono chiamati ad affrontare si trasformano in vere e proprie disavventure, ma nonostante le difficoltà e sebbene i loro nemici sembrano nettamente più forti tanto che sembra sia tutto perduto, loro riescono comunque ad affrontare le asperità con coraggio e impegno nonostante le paure e le incertezze che ogni essere umano cova inevitabilmente dentro di se dinanzi ai problemi.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Come tutti gli autori anch'io per la caratterizzazione dei miei personaggi ho preso spunto dal carattere, e qualche volta dall'aspetto, di persone che fanno o hanno fatto parte della mia vita.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Fin quando lo stavo scrivendo a nessuno per motivazioni scaramantiche, ma quando ho inviato il manoscritto completo alla Casa Editrice la prima persona a cui l'ho fatto leggere è stata la mia ragazza.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

L'e-book a mio modesto parere rappresenta solo un incentivo per le persone a leggere in un mondo dove quello dell'editoria è un ramo della cultura che sta subendo un profondo declino. Solo in Italia per esempio ogni anno le statistiche registrano un numero sempre più crescente di scrittori, ma paradossalmente un altrettanto numero in diminuzione di lettori.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Di certo non è la stessa cosa di come leggere un romanzo per conto proprio, ma di sicuro l'ho sempre considerata un'iniziativa positiva per far conoscere storie meritevoli anche a chi non è abituato a leggere un libro. Penso che scrivere un libro significa sostanzialmente dispensare cultura e se l'audiolibro può aiutare nel raggiungimento dello scopo allora ben venga.

 

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Lunedì, 21 Agosto 2017 | di @BookSprint Edizioni

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