4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo "WAGNERIANA" è stato immediato. Sta a significare che tutto ruota spiritualmente attorno alla possente musica di Wagner, così densa di riferimenti ormai perduti in questi insignificanti e acidi tempi odierni.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
I fratelli Karamazov di Dostojevskij. La grandezza di questo romanzo, penso sia difficilmente eguagliabile. Anche se l'ho letto già due volte, credo ci sia sempre da imparare e meditare.
6. E-book o cartaceo?
Non sono particolarmente ferrato in elettronica, però il piacere di leggere un libro per me lo dà soltanto lo stampato, e sentire il profumo della carta.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non credo di avere intrapreso la carriera di scrittore. Forse è tardi.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Volevo esprimere il disgusto che si prova nel raffrontare la vita dei nostri genitori o nonni, con quella della mia generazione, o peggio ancora con quella seguente. La non consapevolezza del recente passato, sprofonda l'attuale società in un vuoto esistenziale che ha poco di umano. Il personaggio di Gilberto è vissuto realmente e per noi giovani di allora ( e per chi avesse voluto ascoltarlo) è stato una rivelazione.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Emozione e adrenalina.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie Franca.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ripeto quanto scritto al punto 6.