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24 Giu
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Intervista all'autore - Sonny Marino

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere per me è come poter vivere in un mondo plasmato e diretto dalla mia logica di vita, dove la descrizione dei luoghi e dei personaggi, svolgono inevitabilmente una funzione "emotivamente terapeutica" della mia esistenza.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Questo libro, rappresenta quasi totalmente la mia vita reale, anche nella profondità a volte surreale, di profonde emozioni davvero vissute e non sempre descritte, con la ovvia limitazione oggettiva delle parole.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Fin da ragazzo, quando avevo una matita o una penna tra le mani, finivo per scrivere delle cose in un foglio di carta, a volte delle frasi e spesso delle poesie. Questo libro tuttavia, è soprattutto frutto del mia particolare professione lavorativa, che mi ha fatto conoscere nell'arco di molti anni, migliaia di persone, quasi sempre nel loro aspetto reale ed intimo. Divulgare questa mia conoscenza, può quasi certamente riuscire a far sentire "protagoniste" di questa a volte sopita emotività, la maggior parte delle lettrici.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Il titolo del libro era da me già deciso, prima di iniziare a scrivere poiché, è la reale concentrazione di tutto il racconto.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

In verità non vi sono molti libri che sono riusciti a carpire il mio interesse o la mia devozione, forse anche perché non sono un gran lettore, tuttavia se dovessi sceglierne uno, credo che porterei con me.. Siddhartha. essendo riuscito ad emozionarmi veramente.



6. E-book o cartaceo?

Sicuramente cartaceo.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

In verità, la voglia di scrivere l'ho avuta come già detto da ragazzo, ma fino ad oggi, mi ero limitato a scrivere bozze e mettere giù idee ed appunti, anche se a dire il vero, una commedia in dialetto veneto qualche anno fa l'avevo scritta. Il perché scegliere di scrivere un libro non è facile dirlo, credo che uno ce l'ha dentro e prima o poi, senti l'esigenza e il piacere nel farlo, sapendo che altri possono interpretare, anche se in modo personale, le tue emozioni che diventeranno anche le loro.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea di scrivere questo libro, nasce dal suggerimento e dal desiderio di molte clienti, che io potessi descrivere, data la mia privilegiata mansione, parecchie situazioni altrimenti inviolabili e deontologicamente, segregate in un contesto molto privato. Attraverso la narrazione di questo romanzo invece, ho potuto giocare tra realtà e immaginazione, lasciando al lettore, come spesso accade, tracciare questo sottile confine.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Anche se per me questa è la prima volta, sapere che quello che hai scritto, quasi magicamente verrà messo pagina dopo pagina a fare parte di un vero libro...beh è veramente una bella sensazione di piacere. Ovviamente posso immaginare, che sarebbe o sarà molto maggiore, se il libro dovesse trovare centinaia di migliaia, di estimatori,



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

L'unica persona che ha letto il mio libro, subito dopo averlo terminato è stata un'amica che fa l'insegnante e che ritengo una "divoratrice di libri.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Ritengo che l'audiolibro, sia per certi versi un'ulteriore mezzo di alternativa all'interludio musicale, tuttavia a mio parere, con scarsa capacità emozionale rispetto alla musica e soprattutto, rispetto alla lettura diretta da quel libro fatto di pagine di parole scritte su carta, dove ogni piccola o grande emozione provata e letta con i propri sensi, emotivamente amplificati dalla esclusiva ed insostituibile "barriera privata".  

 

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