3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Ognuno scelga il formato che più gli piace. L'e-book non occupa spazio ed è molto pratico ma allo stesso tempo penso che molti lettori considerano i proprio libri letti, una sorta di ''trofeo''; per questa ragione e molte altre, il cartaceo sarà sempre insostituibile.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Cambia da persona a persona, io scrivo spesso di getto quindi nel mio caso dico un colpo di fulmine.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La voglia di sensibilizzare le menti delle persone e il fatto che continuavo a vedere le mie poesie ferme, immobili, sul desktop del computer in formato word a prendere ''polvere virtuale''. La poesia è anche azione.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Senza dubbio un messaggio di speranza infatti il libro è maggiormente dedicato alle minoranze; vuole anche trasmettere sensibilità e senso di pace.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza pian piano. Tralasciando le poesie scritte su richiesta di maestre e professori nel periodo scolastico, la mia prima poesia nacque come una sorta di sfogo dopo che morì mia nonna; il prete la ritenne agnostica e si rifiutò di recitarla al funerale ma poi cambiò idea e a sorpresa la lesse. La sera stessa tornai a casa e in testa avevo questa frase: '' non cambiare mai'', (detta forse da qualche parente o da qualche amica di mia nonna) da quel momento ho iniziato a scrivere con maggiore dedizione.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì. Quando ero più o meno a ''metà dell'opera'' feci leggere la prima parte del libro a uno youtuber abbastanza noto nella mia regione, che spesso e volentieri nei suoi video tratta il tema dell'arte; lui le apprezzò molto.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No.
10. Il suo autore del passato preferito?
Anche se è deceduto nel 1994 e forse è ritenibile ''autore contemporaneo'', dico Charles Bukowski.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che non sostituirà mai la mamma che ci leggeva le favole prima di andare a letto.