3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me è stato un passo molto importante. Personalmente mi ha fatto maturare molto, è un esperienza che porterò dentro sempre. Ho imparato nuove cose riguardo la criminologia, e ho scoperto il lavoro che c'è dietro un libro. Inoltre ho avuto la possibilità di condividerlo con una persona per me molto importante, e questo ha reso tutto ancora più speciale.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Devo dire che il titolo non è stato un grosso problema. Abbiamo impiegato circa due giorni per trovare l’idea giusta. Mi è piaciuto fin da subito, e sinceramente ripensandoci non c’è titolo migliore che descriva il libro.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me i libri di Conan Doyle, potrai leggere quei testi anche centinaia di volte, e ognuna di queste scopriresti qualche particolare in più a cui non avevi fatto caso la volta precedente. Come scrittrice porterei Brenda Novak, la stimo molto come scrittrice e inoltre il suo ultimo libro è a dir poco un capolavoro.
6. Ebook o cartaceo?
Per i viaggi è molto più comodo l’ebook o qualsiasi altro mezzo tecnologico. Ma niente sostituirà mai il cartaceo. L’unica cosa per cui preferisco l’ebook è il fatto che quando leggo un libro cartaceo, involontariamente butto l’occhio su quante pagine mi mancano e a volte mi passa la voglia di leggere. Sto cercando di cambiare.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La scrittura è una passione che anche se non ho mai coltivato è sempre stata presente nella mia vita. Fin da piccola ho sempre adorato studiare italiano, scrivere temi e storie, anche per conto mio, senza bisogno che mi “obbligassero” a farlo. Nel duemila quindici ho iniziato un po’ per caso a scrivere un racconto, che ancora adesso sto finendo, dopo quello non ho più smesso di scrivere altre storie.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce un po’ "per caso". Per motivi scolastici ho dovuto cambiare residenza, sapevo che io e Valentina non ci saremo perse, ma per esserne più sicure abbiamo deciso di scrivere un libro. Inizialmente la mia idea era una raccolta dove venivano descritte varie situazioni poi fortunatamente lei ha proposto un Giallo!
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Avere il lavoro di mesi e mesi su carta è un esperienza unica. Quando abbiamo poi cominciato a dare una vera forma al libro e disegnare la copertina ho capito che stava succedendo sul serio. La vera prova c’è stata quando ho tenuto in mano il libro per la prima volta. Un' emozione così è veramente impossibile da descrivere.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le prime persone che hanno letto il libro sono state le nostre mamme e le mie zie, sono molto orgogliose di noi e hanno apprezzato il libro fin da subito.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Bisogna saperlo usare. Sono molto utili per le persone che riscontrano difficoltà nella lettura di un testo, per imparare a pronunciare bene le parole, per allenarsi a leggere scorrevolmente e per quelle persone che non hanno veramente il tempo di leggere un libro. Sono invece inutili per chi li usa per una semplice pigrizia nel leggere un libro.
Valentina Monticelli
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è staccare la spina da tutto quello che mi circonda e catapultarmi in un mondo tutto mio, è evadere dalla realtà.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In "Brivido Nero" ci sono molte mie passioni, come Londra che, anche se non ho ancora avuto modo di visitare, ho potuto scoprire grazie proprio alla scrittura. Poi penso che in questo libro sia presente il mondo che ci circonda, fatto purtroppo anche dei fatti che ritroviamo all'interno dell'opera. Infine, spesso i personaggi assumono aspetti molto simili ai nostri.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere "Brivido Nero" ha significato scoprire una parte di me che non sapevo di avere, che era rimasta nascosta dentro di me per qualche anno. Ma soprattutto, scrivere mi ha permesso di crescere a livello personale.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Fortunatamente, direi che la scelta è stata molto semplice, dato che il titolo è venuto fuori così, all'improvviso, e sia a me che a Linda è piaciuto davvero tanto.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei sicuramente un libro di Donato Carrisi, il mio scrittore preferito. È famoso in tutto il mondo per i suoi fantastici romanzi thriller. Un esempio? "Il suggeritore" o "La ragazza nella nebbia" sono stati libri che ho letteralmente adorato. Grazie a questi libri ho imparato veramente molte cose e sicuramente su un'isola deserta mi servirebbe un po' dell'ingegno di questo autore per riuscire a sopravvivere!
6. E-book o cartaceo?
Io sono a favore del cartaceo perché, secondo me, non c'è niente di meglio di sedersi su un divano a fine giornata, prendere il tuo libro preferito e toccarlo, sentirlo, sfogliarlo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Io non ho mai pensato veramente di diventare, un giorno, una scrittrice, anche se l'idea mi è sempre piaciuta. Tutto è successo dopo che Linda mi ha proposto di scrivere insieme a lei un libro. Inizialmente mi sembrava solo un gioco, un hobby. Invece, dopo pochissime pagine scritte, la mia idea è totalmente cambiata. Ora sono veramente fiera del lavoro che abbiamo portato a termine.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce un po' "per caso" perché, purtroppo, alla fine della terza media Linda si è dovuta trasferire. Anche se entrambe sapevamo che non ci saremmo perse, abbiamo avuto l'idea di scrivere un libro insieme, ed ora eccoci qua!
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non so esattamente esprimere quello che ho provato quando qualche settimana fa ho ricevuto una e-mail dalla Booksprint dove si diceva che il libro sarebbe stato pubblicato. È un'emozione che è un misto di gioia e stupore, perché se qualche mese fa mi avessero detto che avrei pubblicato un libro gli avrei riso in faccia! Insomma, quello che ho provato bisogna provarlo sulla propria pelle per saperlo raccontare!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le prime persone che hanno letto "Brivido Nero" sono state senza dubbio le nostre mamme.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia allo stesso tempo una cosa positiva e negativa. Positiva perché permette di leggere (o meglio, ascoltare) un libro in qualsiasi circostanza. Negativa perché a me non riuscirebbe mai a trasmettere la stessa emozione che provo quando leggo e mi costruisco la storia e le sue immagini con la mia fantasia.