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04 Lug
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Intervista all'autore - Stefano Diana

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere mi scarica da tensioni e ansie, e dopo averlo fatto arrivo a uno stato di rilassamento totale.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Per assurdo più di quanto pensassi. Infatti questo libro ho terminato di scriverlo nel 2007 e l'ho lasciato nel "cassetto", poi dopo che mi è arrivata la copia in omaggio inviata da voi, rileggendolo mi sono ritrovato proprio nel personaggio che si chiama Stefano.




3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Personalmente a me piace scrivere canzoni, e spesso lo faccio in base a ciò che vivo io o chi mi sta vicino. Su un avvenimento avevo scritto una canzone, ma al contrario delle altre volte mi sentivo vuoto, allora ho provato a romanzare il tutto senza definire il finale del libro, credo di averlo scritto in poco tempo, non dico di getto ma giù di lì.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Boh è venuta naturale, solo che ho dovuto mettere un complemento del titolo in quanto esisteva già un'opera con questo titolo. Peccato.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

“Il fu Mattia Pascal” tutta la vita, un capolavoro, innovativo se si pensa che sia del 1904 e tutt'ora attuale a mio parere.



6. E-book o cartaceo?

Cartaceo. Lavoro in biblioteca! I casi della vita.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Mah, “carriera”… vediamo le vendite e se arriveranno soddisfazioni, poi si parlerà di carriera e di scrittore.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Mi rifaccio alla risposta numero 3. C'è un aneddoto comunque. Quando ho scritto il libro mi sono immaginato la figura della protagonista Monica in una certa maniera sia fisicamente (secondo i miei standard) che interiormente. Qualche anno dopo ho conosciuto una ragazza che ora reputo come una sorella che è praticamente Monica sia fisicamente che sotto l'aspetto interiore, pure in alcuni atteggiamenti, infatti rileggendolo ho sorriso, anche se la vita della mia amica è ben diversa da quella di Monica.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Un'emozione che non trova aggettivi, faccio un paragone assurdo? Un po’ come partorire un figlio!



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Mia madre, nel 2007.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

È come il disco, vuoi mettere un bel vinile con la musica sull' Ipod?

 

 

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