3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Umberto Eco, il quale ha utilizzato la sua competenza storica per scrivere con grande successo un romanzo storico perfettamente compatibile con l'ambiente medievale.
4. Perché è nata la sua opera?
Subito dopo il pensionamento ho sentito il bisogno di utilizzare le mie conoscenze di oltre un quarantennio di ricerche storiche sull'economia siciliana per tentare la ricostruzione di una storia economica dell'Isola che manca nel panorama scientifico.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sicuramente il contesto sociale universitario, sia in campo scientifico che in quello didattico, è stato determinante per la mia formazione letteraria.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È certo che per la professione di storico esercitata per molti decenni la scrittura ha rappresentato per me un modo di raccontare la realtà del passato e del presente.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Del mio modo di vivere, delle mie idealità e della mia sensibilità è permeato il mio saggio pur nel massimo rispetto della realtà storica, come del resto avviene inevitabilmente a tutti coloro che scrivono.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno è stato fondamentale ma in molti sono stati importanti per scrivere questa mia opera.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla redazione della BookSprint.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
È inevitabile che il futuro della scrittura sia rappresentato dall'e-book poiché la crescente diffusione di internet, per gli evidenti vantaggi che ne derivano, è ormai inarrestabile.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anche l'audiolibro mi sembra che abbia un luminoso avvenire.