3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Alessandro D'Avenia.
4. Perché è nata la sua opera?
Perché avevo la necessità di mettere su un foglio i pensieri che mi impedivano di essere serena.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto, in quanto sono una studentessa che si confronta ogni giorno con la scuola e la famiglia e grazie allo scambio di opinioni ho potuto constatare punti di vista differenti. Inoltre, fin da piccola ho dovuto vivere per esigenze familiari in città diverse come Torino e Genova e ciò ha arricchito notevolmente la mia esperienza personale.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose, dipende dal momento e dallo stato d'animo.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto, in ogni parte della mia storia c'è la mia vita.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia madre, perché ho potuto affidarmi a lei per una parere e per eventuali correzioni.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia madre.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
No, perché trovo che sia un metodo troppo "astratto" per concepire la lettura. Trovo più piacevole sfogliare un libro cartaceo che non osservare uno schermo freddo e lucido.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una buona opportunità per chi non ha tempo di leggere ma ama farlo, tra i viaggi in macchina e i vari spostamenti effettuati per lavoro.