2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Circa la metà, il resto nasce dalle storie e dalle vite dei centinaia di pazienti che ho seguito, fra cui tanti adolescenti.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La funzione catartica cui accennavo prima, sia per le mie esperienze di vita che per quelle raccolte dai miei pazienti.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo si è scritto da solo, man mano che il romanzo prendeva forma.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Difficile scegliere un solo libro ed un solo autore. Se proprio devo, mi porterei uno dei libri di Baricco, perché a mio parere è uno degli autori italiani che con il suo stile letterario riesce a descrivere in modo eccellente ogni atmosfera. Mi porterei anche Anais Nin, perché è stata una delle mie prime autrici preferite.
6. E-book o cartaceo?
Ancora cartaceo, anche se comincio ad apprezzare l'e-book.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre scritto, non pensando mai di pubblicare una mia opera. Una serie di "coincidenze" significative della mia vita mi hanno fatto capire che è arrivato il momento di affiancare alla mia professione di psicoterapeuta la mia passione per la scrittura.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce dalla volontà di capire alcuni sintomi "fisici" che produce il nostro corpo, ma che in realtà provengono dalla nostra vita emotiva. Dal cercare di approfondire la conoscenza del meraviglioso linguaggio del nostro corpo.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente molta emozione, un po' di fatica ed una sensazione piacevolissima di "creazione" oggettivata. Come un sogno notturno che prende forma e colore su uno schermo e diventa immagine.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una mia amica.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come tutte le nuove frontiere, provo curiosità ed attrazione. Penso però che non rinuncerò mai all'emozione che mi dà la lettura di un testo scritto.