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28 Nov
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Intervista all'autore - Fabio Cicciò

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono di Messina. La mia passione è sempre stata lo sport. Prima da giocatore e spettatore, adesso da Istruttore, Insegnante e Animatore. Non c’è una data precisa nella quale ho deciso di diventare scrittore. Tuttora non mi sento uno "scrittore" nell'accezione tipica del termine. Ho pensato solamente che realizzare un progetto editoriale possa servire soprattutto per rendere note le esperienze, le sensazioni, le emozioni, le conoscenze che in tanti anni si acquisiscono e che credo sia fantastico condividere con altre persone verso le quali si può essere d'aiuto.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Beh diciamo che durante le stagioni primavera autunno e inverno comincio a mettere insieme idee, progetti, sensazioni e poi in estate procedo alla stesura vera e propria del libro.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Leggo molti autori. Mi piace molto Marco Travaglio per il suo modo diretto e ironico di raccontare l'Italia.



4. Perché è nata la sua opera?

“TUTTO PER GIOCO, GIOCHI PER TUTTI†nasce proprio con l'intento di condividere con insegnati, genitori, animatori, educatori, la propria esperienza accumulata in tanti anni di animazione, di insegnamento, di allenamenti; credo fortissimamente nella valenza educativa che riveste "il gioco" nella crescita della persona, del bambino-ragazzo in particolare, considerato nelle varie sfere della sua personalità come un tutt'uno dal punto di vista cognitivo, motorio, sociale, relazionale, emozionale.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Tantissimo. Ho sempre avuto "a che fare" con bambini, ragazzi, atleti ecc. sia nel contesto dell'oratorio con l'animazione di innumerevoli “Grestâ€, sia nel contesto scolastico con l'attività di insegnamento dell'educazione motoria, sia nel contesto dei campi di gioco con l'attività di Istruttore Nazionale Minibasket.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

È decisamente un modo per raccontare la realtà senza snaturare la propria personalità...e raccontare la realtà non vuol dire sempre condividerla ma può servire per dare suggerimenti per cambiarla e migliorarla.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

C'è tutto me stesso perché credo che la coerenza soprattutto per un "educatore" a tutto tondo deve essere alla base di ogni sua attività: SAPERE, SAPER FARE, SAPER FAR FARE, SAPER ESSERE è uno dei motti che accompagna ogni giorno la mia attività.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Soprattutto i "miei" ragazzi con i quali condivido ogni giorno emozioni, gioie, arrabbiature, sorrisi, abbracci... e dai quali ogni giorno prendo linfa per continuare ad essere o a cercare di essere per loro un buon educatore.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Naturalmente al mio grande e unico amore, Nataliia, la mia compagna, alla quale ho dedicato anche il mio libro.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?

Probabilmente si... ma io ancora preferisco il cartaceo; dà più emozioni, lo senti più tuo, lo puoi prestare o regalare con più emozione... insomma è più tutto!



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Anche questo non mi piace. Sarò un po' giurassico ma il LIBRO SI APRE, SI SFOGLIA, SI LEGGE... tutto il resto è altra cosa.  

 

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Venerdì, 28 Novembre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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