1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura di un libro come "Il mio Cammino di Santiago" è per me il modo di riscoprire delle sensazioni e delle emozioni provate in prima persona o ascoltandole da compagni di viaggio e l'occasione di poterle mettere a disposizione di chi, nei momenti e nelle situazioni più disparate, vorrà venirne a conoscenza per curiosità o per documentarsi in maniera diversa su un viaggio che è nell'immaginario di molti e segna in maniera indelebile chi lo percorre.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto ciò che racconto nel mio libro riporta fedelmente il "percorso" di quei giorni con le difficoltà, gli stati d'animo e le emozioni provate. Nulla è romanzato ma solo fedelmente riportato, al fine di permettere, sia al lettore esperto che a quello completamente "digiuno" di questo tipo di esperienze (siano esse di vero e proprio cammino o più semplicemente di Nordic Walking o di escursionismo domenicale) di poter fruire dei contenuti del libro in maniera diretta, senza inutili nozionismi o tecnicismi.