Una collocazione storica precisa, quella del terremoto di Messina del 1908, per degli eventi surreali e fuori dal comune. Nel romanzo d’esordio di Giuseppe Cultrera se da una parte le vicende sono collocati in uno spazio e un tempo persico, dall’altro assumono tutte le caratteristiche che lo fanno rientrare nel genere del fantasy. “Sotto la quercia del cinghiale ferito” è edito dalla BookSprint Edizioni ed è quindi disponibile nel doppio formato cartaceo/e-book.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Giuseppe è nato a Caltagirone (CT), cresciuto nello stesso luogo di nascita in una famiglia numerosa che lo ha riempito di cure, affetto e soprattutto d'amore per la vita, per le persone, per l'ambiente, per la natura e per l'amore stesso. Padre di quattro splendidi figli e nonno di quattro splendidi nipoti è stato sempre graziato dalla vita stessa che lo ha esaudito in ogni suo desiderio, compreso quello di riuscire a scrivere un libro. Non ha altro da chiedere alla vita se non possibilità di poter vedere il sorriso e la gioia stampata sul volto di ogni essere vivente.