1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Roma, in pieno periodo fascista e quindi sono stato educato in quella cultura. Da sempre ho avuto una certa facilità a scrivere e a cercare di scrivere bene. La mia famiglia era impiegatizia, ma da parte di papà avevo una tradizione culturale. Mio nonno era quello che si chiamava "professore di belle lettere". Cercando su Google si trovano testi e pubblicazioni di Publio Barghiglioni. Abbiamo ricevuta dall'Università di Graz la copia di un carteggio epistolare con un Professore di Lettere romanze. Però mio nonno viveva di un impiego e morì molto giovane con un sacco di figli. Quindi grandi ricordi familiari (D'Annunzio, Paolo Tosti...) ma una realtà piccolo borghese. Papà ha fatto la guerra ed è a lungo rimasto prigioniero. Quindi non mi sento scrittore, ma sono abbastanza padrone della lingua.