Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Una passione irrefrenabile, un mezzo per poter dare vita e sfogo alla propria fantasia. Lasciare impressi i propri pensieri su carta vuol dire portare a spasso "il lettore" nei propri pensieri e nella propria anima, chi meglio della scrittura potrebbe farlo?
La scrittura mi dà un senso di infinita libertà e di curiosità perché ogni volta che scrivo non si sa mai dove andremo a finire, una sorpresa anche per me!
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molto. L'idea è nata e cresciuta dalle mie esperienze personali. Ho sempre immaginato una situazione del genere durante le veglie a cui purtroppo ho assistito. Anzi ci ho creduto talmente tanto che spesso ho cercato inutilmente di percepire qualche segnale ma nulla di fatto solo lavoro della mia fantasia, a cui ho dato vita con il mio libro.
Inoltre diversi personaggi presenti sono tratti dalla realtà che mi circonda.
Cari amici di vecchia data a cui ho dato un ruolo nella storia scritta.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La realizzazione di un sogno nel cassetto.
Il raggiungimento di un obiettivo significativo per la mia vita e cioè racchiudere i miei pensieri sui dei fogli di carta in modo che i miei lettori possano stringerli tra le loro mani.
Qualcosa di mio che rimarrà impresso e occuperà un piccolo spazio nelle vite degli altri.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Semplice. Avevo già in mente da subito il titolo, il mio messaggio era improntato sull'importanza e la ricchezza che ha il "TEMPO" nelle nostre vite,
anzi che dovrebbe avere, invece di essere sott0valutato e dato per scontato.
"IL TEMPO DI HENRY" è l'unico titolo che avrebbe potuto avere.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente porterei con me un libro di filosofia non uno in particolare l'importante è che tenga i miei pensieri sempre attivi sull'isola usando il pensiero come uno strumento di sopravvivenza. Un autore, Umberto Galimberti.
Trovò che abbia una enorme capacità esplicativa e di sintesi tale da riuscire a trasmettere alle platee argomenti filosofici in modo comprensibile un grande maestro da cui attingere. Sicuramente non mi annoierei.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Il profumo unico ed inconfondibile della carta stampata non potrà mai trasmetterlo un ebook.
Sottolineo però che l'ebook è uno strumento che non demonizzo, tutt'altro se serve per diffondere conoscenza e sapere ben venga lo uso anch'io a volte.
Ma non scambierei mai la mia libreria con una chiavetta usb.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Da sempre ho avuto questa passione, prima per la lettura e successivamente della scrittura. Per motivi di tempo e per impegni lavorativi ho sempre rimandato.
Oggi però che la mia ricchezza temporale è di gran lunga aumentata ho deciso di dedicare a questa mia passione una porzione di tempo molto più sostanziosa e ciò mi gratifica immensamente.
Come vedete il tempo fa da padrone.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea del libro nasce come ho già detto dalle mie esperienze di vita ,una in particolare che ho vissuto e che la mia fantasia ha fatto si che si avvicinasse alla storia narrata.
Di notte durante una veglia ho scoperto che dalle mie parti, profondo sud Italia provincia di Lecce, è usanza spalancare le porte allo scoccare della mezzanotte per far sì che l'anima del defunto potesse abbandonare definitivamente la casa e la sua vita terrena. Sarà stato un caso ma un forte vento a quell'ora si è levato sbattendo le porte e finestre aperte tutto è durato qualche minuto poi la calma assoluta. Quest'esperienza mi ha portato a riflettere sulla transizione tra la vita e la morte...il resto è frutto della mia fantasia.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente un enorme soddisfazione, il raggiungimento di una metà che non è un traguardo ma un punto di partenza.
La nascita di un figlio cartaceo nella speranza che abbia successo e che la famiglia diventi sempre più numerosa.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio amico fraterno Maurizio, mi fido molto della sua opinione ma sapendo che è di parte abbasso le sue recensioni di almeno due punti.
Tra l'altro gli ho ritagliato un ruolo nella storia facendogli indossare i panni di "Maurice" l'amico poliziotto di Henry.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante e sicuramente uno strumento che ti permette di svolgere altre attività durante l'ascolto, attività che però distolgono la completa attenzione dell'ascoltatore quindi fonte di possibile incomprensione o perdita di alcuni passaggi. Al libro va dedicata la giusta concentrazione e attenzione.
Preferibile all'ebook ma non equiparabile al cartaceo. Un libro nasce per essere letto, non è una canzone.