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BookSprint Edizioni Blog

08 Mar
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Intervista all'autore - Clelia Leozappa -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono una signora attempata, una figlia del sud. Ho vissuto una vita, fin dalla più tenera età, molto attiva nei giochi di strada, con compagni di ambo i sessi, scatenandomi all'inverosimile.
Più tardi, illuminata dal desiderio di conoscenza, di imparare, di studiare, fu determinante per essere in grado di gestire la mia vita acquisendo gli strumenti necessari al raggiungimento del mio obbiettivo.
Ho iniziato a scrivere soltanto quando, durante la mia vita professionale, ho ritenuto opportuno redigere relazioni da presentare ai congressi.
Forte delle mie capacità di osservazione, sviluppate nell'ambito del mio lavoro, ho iniziato ad annotare le emozioni che si presentavano nelle mie relazioni con coloro che mi circondavano.
Rivivendo quel felice, nonché triste, importante passato, ho deciso di metterlo per iscritto in un libro.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Al pomeriggio, quando in casa vi è il silenzio assoluto e il mio cagnolino si accoccola sulla sedia accanto alla mia, trovo il momento giusto per farlo.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Gli autori contemporanei che leggo sono tanti. Attualmente La Murgia e la Dandini.
 
Perché è nata la sua opera?
Il mio libro è nato da un'analisi di comportamenti, di emozioni e di sogni scaturiti da ricordi passati precipitati negli anfratti della memoria di un tempo.
Nasceva da riflessioni profonde, molto coinvolgenti tanto da rendermi dubbiosa se darlo ad una casa editrice per farlo pubblicare.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
È stato determinante non solo il contesto sociale ma, soprattutto la mia formazione psicologica e psicoanalitica.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me non è un'evasione ma un modo di immergermi completamente nel passato dal quale risalgono ricordi belli, dolorosi e a fosche tinte.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tanto di me in relazione a tutti coloro che sono stati parte della mia vita.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Solo me stessa.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un'amica professoressa di filosofia che attraverso il suo apprezzamento mi ha spinto ad inviarlo alla vostra casa editrice.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero di sì.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che non sia adatto a me.

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