Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata a Genova e ho frequentato una scuola di lingue e parlo francese, inglese e spagnolo. Non ho mai lavorato essendomi sposata giovane con un ragazzo ebreo nato e cresciuto a Istanbul.
Avendo la famiglia laggiù ogni estate andavamo a passare le vacanze da loro e perciò porto Istanbul nel cuore. Ho avuto due figli, Daniela e Matteo. Daniela vive da trent'anni in Olanda mentre Matteo a duecento metri da me. Ho due cari nipoti Emanuele e Michele figli di Matteo e ad ogni compleanno scrivevo per loro una favola che poi copiavo a mano su un album e fra una e l'altra inserivo le foto fatte insieme al piccolo durante l'anno. Quando hanno compiuto otto anni l'album è terminato ma io ho continuato a scrivere per tutti i bimbi.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento particolare, essendo a casa quando mi immagino le storie e può essere in qualunque momento.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Leggo molto, molti libri di spiritualità che mi aprono sempre più la mente. Sono anni che seguo questo percorso e tanti concetti cerco di inserirli come consigli nelle fiabe che scrivo affinché possano arrivare al cuore dei piccoli.
Leggo soprattutto letteratura italiana e ho tutti i romanzi di Isabel Allende perché ha una visione femminile della vita che si avvicina alla mia.
!!Ho sempre adorato i bambini. Mi affascina la loro purezza e l'apertura del cuore che poi perdono dopo i condizionamenti dell'educazione famigliare e della scuola. Sono divorziata da venti anni dopo quaranta di matrimonio e per superare gli ultimi anni difficili con mio marito, ho lasciato volare la mia fantasia rifugiandomi in un mondo utopico per dimenticare le difficoltà che stavo vivendo in quel periodo e così sono nati i miei racconti. Nel frattempo nascevano i miei nipotini e ho voluto accoglierli nel modo più allegro e simpatico in questo mondo
dedicando loro i miei scritti.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono cresciuta in mezzo ai libri perché anche mia madre era una grande lettrice e mi sono sempre meravigliata entrando in certe case dove non esisteva alcuna libreria! A scuola ho sempre preferito le materie letterarie e ho seguito con fatica quelle matematiche e di scienze.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Oltre a questo secondo libro di fiabe ne ho scritto uno sulla mia vita. Ho raggiunto un'età in cui si fanno i bilanci e dopo il divorzio mi ha aiutato molto raccontare le avventura vissute nei viaggi per il mondo, le esperienze come gli studi olistici basati sull'energia. Sono diventata Master Reiki e ho insegnato per alcuni anni e tutto ciò mi ha permesso di diventare quella che sono ora. Una nonna serena e soddisfatta della mia vita.
Per rispondere alla domanda per me è un modo per raccontare la mia realtà.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Penso molto. Chi mi conosce ritrova nelle favole il mio modo di vedere la vita, il mio carattere allegro, ottimista e una certa apertura di cuore che mi auguro di aver acquisito per poterla passare alle nuove generazioni.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia grande fantasia! e il mio desiderio di scrivere per più bimbi possibili.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio marito che spesso si commuoveva sentendo i miei racconti. Al contrario di me era un pessimista, ha sempre visto tutto nero e scoprire che la vita può avere anche aspetti belli lo destabilizzava!
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Per me che sono cresciuta in un'altra epoca non c'è paragone fra l'ebook e un libro. Io devo sentire sotto le dita il contatto con la carta però penso che per le giovani generazioni avrà sempre più successo l'ebook.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Visto che stiamo correndo sempre più, quanti desiderano passare alla lettura di un libro? È meglio farselo leggere da qualcun altro e fare meno fatica.
Penso però ai non vedenti e a tutti quelli che hanno problemi con la vista e allora ben vengano gli audiolibri!