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BookSprint Edizioni Blog

31 Gen
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Intervista all'autore - Paolo Campana -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un “ragazzo” maturo prossimo a varcare la soglia degli "...anta" inutile nascondersi, gli anni sessanta stanno per essere raggiunti come il collocamento in pensione per concludere un percorso di vita militare iniziata trentasei anni fa quando sono partito dalla mia Napoli per la Sicilia dove lavoro e vivo con la mia famiglia in provincia di Catania.
Questi anni trascorsi lontano dalla famiglia mi hanno formato nel carattere e personalità aiutandomi a capire la responsabilità di un padre a provvedere alle esigenze di una famiglia che sul lavoro. Per quanto riguarda la sfera personale penso non ho una collocazione ben definita, le attività a cui mi dedico sono quasi sempre frutto di un sentimento che muta in contesti diversi fra loro, nella stessa maniera in cui ho voluto trasmettere attraverso la scrittura di questo libro i miei sentimenti per un avvenimento triste e doloroso.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mattina, pomeriggio o sera ogni istante del giorno può nascere un'idea, un pensiero, una traccia per ciò che si vuole raccontare anche con un leggero sottofondo musicale che ti fa compagnia.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Giorgio Faletti, artista di cui ho ammirato la sua versatilità nel conseguire buoni risultati in attività di diverso genere, cabaret, musica, letteratura, cinema. Con il testo del brano musicale “minchia signor tenente” ha denunciato con coraggio le condizioni lavorative delle forze dell’ordine durante il periodo stragista degli anni novanta e in particolare al Sud, in Sicilia, luogo dei maggiori eccidi mafiosi. Nel campo della letteratura con i suoi romanzi ha saputo raccontare dei personaggi, di storie e luoghi di vita reale riportandoli nel testo dei suoi libri di successo.
 
Perché è nata la sua opera?
Tanta è stata la commozione e pietà verso le persone che ancor oggi soffrono per una guerra inutile, che ho avvertito da subito il bisogno di esternare certi sentimenti come la tristezza, la rabbia e la delusione in talune decisioni discutibili del genere umano verso la narrazione di un racconto di fantasia non lontano dalla realtà.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non sono in grado di fornire adesso una risposta compiuta a questa domanda, forse un insieme di cose che messe insieme in un contesto di esperienze quotidiane, hanno sviluppato un determinato modo di esprimere pensieri.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Il bisogno di rivelare visioni fantasiose, si mescola con la voglia di racconti reali che vanno presi di petto, per il modo brutale con i quali si manifestano.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Qualche piccolo spunto è assegnato al protagonista del libro quando lo narro bambino in seno alla sua famiglia e per il suo pensiero critico alla realtà in età adulta.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Fondamentale direi di no, inconsciamente verso tutte quelle persone che mi conoscono.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno. Il progetto è iniziato da un forte sentimento personale che, senza le dovute competenze, mi ha persuaso a realizzarlo in completa solitudine nel dubbio di non riuscire.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L'ebook è già il presente però, il futuro per la scrittura potrebbe essere qualche altra idea geniale che ora non siamo ancora in grado di decifrare.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Certamente qualcosa di positivo in quanto, attraverso la registrazione audio di un libro letto da un attore professionista, può dare al testo un tono e interpretazione migliore rispetto a una lettura intesa nella maniera tradizionale.

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