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07 Lug
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Intervista all'autore - Angela Di Natale -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono siciliana. Cresciuta in un paesino sui Nebrodi e poi a Catania. Ho sempre amato ogni forma d'arte. Soprattutto la letteratura, la musica, la poesia.
Non ho mai deciso di diventare scrittore. Ma la scrittura mi visita e attraversa da sempre senza che io possa, riesca o voglia ignorarla. Coincide col mio modo di essere e rapportarmi a me stessa e alle cose, all' esterno.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dipende dai periodi che attraverso. non scrivo quotidianamente. Si alternano periodi, più o meno lunghi di silenzio, in cui immagino le parole si stiano scavando un percorso loro e immagazzinando dentro di me ad altri in cui la scrittura fluisce indipendentemente da orari e tempi concordati.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Sono tanti gli autori che amo e apprezzo. Da Joyce a Fante, da McEwan a Emily Dickinson o Patrizia Valduga, solo come spunti....
 
Perché è nata la sua opera?
Perché le parole che racchiudevo dovevano trovare uno spazio esterno in cui sedimentarsi...
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tutto influisce in tutto e non c'è possibilità di prescindere dal proprio vissuto. Sono stata fortunata. Ho avuto dei buoni maestri, dei buoni esempi da seguire e la possibilità di dedicarmi a dei modelli che amavo....
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Non si può evadere da nulla, si possono usare solo delle chiavi di lettura e interpretazione sempre diversi e in divenire che mutano col mutare di ciò che attraversiamo e parzialmente lo mutano a loro volta.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tutto ciò che ho attraversato e vissuto, chiunque io abbia incontrato o anche solo sfiorato per poco e casualmente...ha lasciato comunque una traccia.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alle persone a me più vicine e che amavo di più.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non credo. Non del tutto. Potrà integrare e accompagnare, ma non sostituire il cartaceo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un'ulteriore possibilità

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