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BookSprint Edizioni Blog

06 Giu
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Intervista all'autore - Paolo Calcatelli -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è mettere nero su bianco il pensiero della mente, dare corpo con l'inchiostro che colora un foglio bianco, alle idee ed all'immaginazione che altrimenti sarebbe per sempre prigioniera del mio mondo virtuale.
Dare vita alle immagini ed alle scene che popolano la mia testa, mi dà un senso di libertà, di sfogo. È come mettere al mondo una nuova creatura che prima non esiste e poi si materializza, nella forma e nelle fattezze che voglio; creare dal nulla una nuova opera che rimarrà per sempre ai posteri, un dono per chi verrà dopo di me, per i miei figli ed i miei nipoti.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Della mia vita reale pochino, a parte la scena della prima auto impazzita, la Ford Puma bianca guidata da Paolo e la voglia di caffè al ginseng del protagonista. Poi c'è un rapporto di amore e rispetto verso un mondo, quello della tecnologia digitale, che è sempre improntato sui valori umani, sull'etica e sull'uso moderato di tutto ciò che è tecnologicamente avanzato.
Questo non vuol dire che nel quotidiano non utilizzi apparecchi digitali, anzi tutt'altro, ne faccio piuttosto un uso correttamente rivolto alla semplificazione della mia attività, mai eccedendo o abusando.
Tengo a precisare che non sono affatto contrario al mondo digitale, ma ad un uso smodato ed esagerato sì.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera è stato per me dare corpo e sostanza ad un vecchio sogno, chiuso da troppo tempo dentro il famigerato cassetto.
È stato bello constatare come aver trovato la forza di aprirlo, quel cassetto, ha dato risultati insperati, dimostrando a me stesso ma anche a tutti coloro che leggeranno la mia opera, come non bisogna aver paura di osare.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Devo dire che il titolo è arrivato da solo, l'ho soltanto dovuto scrivere per non lasciarlo fluttuare troppo nella mia testa, ma era già lì da sempre.
Nel momento in cui ho focalizzato l'argomento ed immaginato la storia, è come se avessi trovato il foglio già scritto con il titolo già impresso in bella vista.
Posso tranquillamente affermare che è stato lui ad aver trovato me.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non su un'isola deserta, ma sistematicamente nelle mie vacanze estive e non, un libro mi fa sempre compagnia, soprattutto se scritto da quello che ritengo un mio idolo assoluto: Valerio Massimo Manfredi.
Il genere storico da lui magistralmente trattato nei suoi romanzi è senza dubbio il mio preferito, al quale indegnamente cerco di ispirarmi.
I suoi racconti e la sua narrativa fanno vivere il lettore nel tempo e nello spazio del racconto, annullando le distanze con quel mondo fantastico ed incredibile che è l'archeologia.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita, anche se mi rendo conto che, a proposito di tecnologia, l'ebook è ormai entrato a far parte della vita moderna ed è indispensabile in certi contesti e per determinate fasce di lettori.
Ma il calore, il profumo e la compagnia che mi dà la carta stampata, non la cambio con nessun device.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Sono sincero, non auspico ad una carriera vera e propria, mi accontento di coronare i miei sogni e mi ritengo già soddisfatto di quello che ho raggiunto.
È anche vero che l'appetito vien mangiando, ma la cosa più bella è aver coronato il sogno di scrivere il mio libro, se poi ne verranno altri sarà perché saranno loro a trovarmi.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è partita durante il lockdown, periodo in cui per forza di cose, si sono sviluppate migliaia di idee che prima venivano confinate e rimandate per via della frenesia quotidiana. Avere tempo per riflettere e dare corpo a quelle attività che normalmente rimandavo, ha fatto sì che un bel giorno prendessi il mio notebook e iniziassi a mettere insieme le prime idee relative alla storia.
L'argomento era già di grande attualità, visto che proprio in quel contesto si è partiti con lo smart working e con l'uso della tecnologia in ambiti prima poco sfruttati, come la scuola a distanza, ecc...
Lo spunto vero me lo ha fornito un articolo uscito sul settimanale Panorama del 10 febbraio 2021, in cui veniva raccontata la nascita del primo sindacato operatori web, si chiama Awu, Alphabet workers union, creato dai dipendenti di Alphabet, la società che gestisce il marchio Google.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Tenere tra le mani la bozza stampata del mio testo e sfogliarlo per la prima volta, devo dire mi ha emozionato.
Credo che sia la stessa emozione che prova un ingegnere nel veder realizzato il ponte progettato, o del carpentiere nel vedere l'ultima colata di cemento che ricopre il tetto della palazzina costruita; voglio dire è la realizzazione fisica di un lungo lavoro progettato, studiato e realizzato non senza difficoltà ed ostacoli.
Ma sono convinto che più è stata travagliata la realizzazione, tanto più sia grande la felicità nel vederla realizzata e conclusa.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Sembrerà strano ma il mio libro non l'ha letto ancora nessuno, nemmeno la mia famiglia.
Non so dire esattamente quale sia il motivo, credo per imbarazzo o timore verso un qualcosa che ritengono lontano dalla realtà, d'altronde come detto, io non sono uno scrittore professionista, mi hanno sempre visto e devo dire stimato, per il buon lavoro svolto in banca sino ad ora, vedermi nei panni di "scrittore" credo sia stata per loro una novità troppo impegnativa.
Mettiamoci anche che non ho una famiglia di grandi lettori...
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho provato anche questa esperienza e devo dire che non l'ho trovata del tutto negativa, secondo me è di grande impatto e per alcune persone direi molto utile e quasi indispensabile, mi vengono in mente i tanti sfortunati non vedenti.
Nel complesso ritengo l'audiolibro alla stessa stregua dell'ebook, sono soluzioni moderne e ben accette soprattutto dalle nuove generazioni, anche se come detto per me rimane inalterato il fascino della carta.

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1 COMMENTO

  • Link al commento Stefano inviato da Stefano

    Un grande in bocca al lupo per questa tua prima opera !
    Sarà il libro della mia prossima estate; sono curioso di leggerlo e orgoglioso di portarlo con me .
    Stefano

    Giovedì, 08 Giugno 2023 10:55

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