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03 Mar
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Intervista all'autore - Barbara Manzo -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È un modo per vivere delle emozionanti avventure, posso visitare posti reali o fantastici, positive o negative le emozioni sono amplificate dal fatto che sono in contatto con il mio "io" interiore.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La mia propensione e non giudicare dalle apparenze.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stato un viaggio meraviglioso, ho provato coraggio; lealtà; amore; speranza, ho scritto diverse storie che ho nel cassetto ma Guardiano mi è entrato nell'anima tanto da scriverne altre tre.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è arrivato da solo, Sebastian è il Guardiano, non poteva essere altrimenti.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Dante Alighieri, perché in qualche modo ha influenzato la mia storia, emotivamente intendo non mi si fraintenda, mi sono fatta stregare anche dal genio di Stephen King.
 
Ebook o cartaceo?
Sono una romantica quindi cartaceo.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Da bambina quando andavo a dormire mi raccontavo delle storie nella testa e da adolescente ho maturato l'idea di metterle su carta, negli anni ne ho scritte diverse ma sono sempre rimaste nel cassetto.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Guardiano nasce da un sogno: sono ai piedi di una montagna fatta di gradoni più alti di me, l'alternativa è una funivia di gabbie fatiscenti, scelgo la strada più faticosa ma più sicura, arrivata a metà percorso dalla foschia sopra di me spunta un braccio scuro che mi tende la mano, nell'istante in cui l'afferrò mi sveglio! Così Sebastian entra nella mia vita.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È meraviglioso presentare ai lettori Sebastian. Scrivere è come respirare, non posso farne a meno anche senza divulgare ma condividere i miei racconti da un senso di completezza.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio fratello Francesco, ha letto alcuni racconti brevi di quando ero adolescente, ma la prima persona a leggere Guardiano e tutti gli altri racconti è stata Adriana, un'amica di lunga data.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Il progresso è inarrestabile ed è giusto così, personalmente sono un'antica romantica scrivo con carta e penna solo dopo riporto tutto sul computer è un mio limite, quando leggo o scrivo dopo un po' le parole spariscono e sono dentro la storia, la vivo, con il computer non ci riesco.

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