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30 Gen
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Intervista all'autore - Sabrina Sopranzi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Fin da bambina ho nutrito interesse per la letteratura, mi piacevano i romanzi e le poesie.
Negli anni questo hobby si è unito alla passione per il cinema e la recitazione, quindi ho iniziato a inventare storie come se fossero soggetti cinematografici. Il mio sogno infatti è vedere una mia opera rappresentata al cinema o in teatro.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Negli anni passati, quando ero più libera da impegni, mi dedicavo alla scrittura anche durante il giorno, nel pomeriggio prima di cena. Ultimamente riesco a concedermi tempo solo prima di andare a letto.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Stephen King da sempre. Negli ultimi anni ho apprezzato molto Nicholas Sparks.
 
Perché è nata la sua opera?
Ho messo insieme esperienze di vita vissuta e spunti da film e fiction visti negli anni. Per i personaggi mi sono ispirata alle persone che mi è capitato di conoscere e che tuttora frequento, e anche un po' a me stessa. Credo che la maggiore fonte di ispirazione sia la vita.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto. Mi piace spaziare tra i generi, ma se scrivo una storia attuale, prendo molto spunto da quello che accade intorno a noi e da come le persone interagiscono con la situazione sociale presente.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe. Attraverso la scrittura si può descrivere il sogno, la fantasia e la realtà, e non è detto che un genere escludi l'altro. Posso scrivere una favola o una storia fantasy e rappresentare comunque aspetti della vita reale, così come una storia realistica può far sognare. L'importante è che davanti a un libro si evada un po' dalla realtà e ci si emozioni in qualche modo, di qualsiasi genere sia la lettura.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In più di un personaggio c'è qualcosa di autobiografico, e quello che vive la protagonista è in parte anche la mia esperienza.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Credo che mio marito abbia influito molto sul mio cambiamento generale nel corso degli anni, grazie al quale ho avuto ispirazione per questa storia.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio marito, appunto.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero e credo di no. Sfogliare le pagine di un libro è una sensazione così bella che spero le future generazioni non debbano privarsene.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una buona alternativa per chi ne vuole usufruire. Ma credo che il cartaceo trasmetta molta più emozione.

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