Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Vengo da Napoli, non ho deciso di diventare scrittrice, è stato uno sbocco naturale a causa delle sofferenze che alcuni eventi tragici della mia vita mi hanno causato.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un arco temporale della giornata preciso perché scrivere oramai fa parte di me, e, praticamente, dedico vari momenti della giornata alla scrittura.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi piace molto leggere i libri di Stephen King.
Perché è nata la sua opera?
Per il desiderio di aiutare altre donne che vivono situazioni di violenza e per porre l'accento sul fatto che sarebbe necessario dare maggiore ed efficace tutela alle donne che subiscono violenza.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Credo che scrivere sia un dono, e, pertanto, non ritengo di essere stata influenzata dal contesto sociale.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per quanto mi riguarda, decisamente un modo per raccontare la realtà, anche se, nel momento in cui scrivo, evado dalla realtà.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Abbastanza.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mia sorella.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo che in un futuro non lontano, le nuove generazioni useranno molto la lettura tramite dispositivi elettronici.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono molto favorevole perché permette a tutti di avvicinarsi alla lettura, però i costi dovrebbero essere più contenuti.