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BookSprint Edizioni Blog

15 Set
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Intervista all'autore - Arianna Ranocchi -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta in un piccolo quartiere di Genova.
La mia famiglia è una famiglia semplice e molto unita, composta dai miei genitori e mia sorella minore.
Mia madre è una donna affettuosa, brillante e curiosa, ma l'amore per i libri viene da mio padre.
Dalla sorellina ho imparato a ragionare fuori dagli schemi: mi ha fatto conoscere il suo mondo e insegnato a guardare "le sfumature tra le sfumature".
Sicuramente tutti e tre sono stati importanti per diventare la persona aperta che sono ora.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
I Pilastri della Terra (Ken Follett)
Il romanzo è indubbiamente lungo ma ha tutto: avventura, amore, sviluppo del personaggio, descrizioni stupende, intraprendenza e coraggio.
Non si può descrivere quest'opera in poche parole, ma posso dire con certezza che un'adorazione per Jack o Aliena è inevitabile.
Ah, I ragazzi sono una parte preponderante nella storia: lessi il romanzo a 15 anni e non ho potuto non sentirmi ispirata e motivata.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L'ebook è pratico, il cartaceo ha il suo quid insindacabile.
Da letteraria non scambierei un cartaceo con niente al mondo, ma...
Se l'ebook può incentivare la lettura, con la praticità e l'economicità, perché demonizzarlo?
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La mia relazione con la scrittura è come quella tra due adolescenti:
Intensa, vissuta, a volte disturbante e spaventosa, a volte perfetta e incrollabile.
Scrivere è come essere innamorata di crush e vedere crush ricambiare ogni tanto e senza mai chiarezza nel cosa significhino le azioni.
Amo scrivere ma non sempre la scrittura ama me.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Dopo tanti anni la mia vita ha avuto un brusco cambiamento.
Ho cercato di trasformare il mio stato d'animo in un racconto (il genere che prediligo di solito), ma senza successo.
Allora ho tentato la poesia e in essa ho trovato un senso di liberazione indescrivibile.
Ho provato a pubblicarne qualcuna su un blog e le reazioni dei lettori erano incredibili: molti mi hanno scritto in privato, incuriositi, con voglia di confrontarsi, molti solo in cerca di qualcuno che stesse come loro o di un consiglio.
Li ho deciso di rendere un paio di poesie pubblicate per gioco qualcosa in più.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non siete soli.
So cosa significa provare una solitudine devastante, sentirsi incompresi da pensare non valga la pena vivere in un mondo dove non si ha niente.
Vi assicuro che al mondo non siete soli perché amici o compagni, in qualche contorto e frustrante modo, prima o poi si trovano.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Scrivo da sempre, è la mia evasione.
Mi sono vergognata di ciò, i miei amici non lo facevano e quando si è piccoli è facile cadere nell'incubo della massa: crescendo ho capito quanto reprimere una mia passione sia idiota e quanto sia bello scrivere per il piacere di farlo.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Mi è capitato di essere in pausa, al bar, a scribacchiare su un quadernetto qualche riga. Una ragazza si avvicina e mi chiede cosa stessi facendo.
Le rispondo mostrandole che scrivevo, lei sgrana gli occhi e mi dice:
"Sgualdrina, le donne sanno solo raccontare le loro depravazioni"
(era più colorita ma non replico)
Morale: se sei una donna sai scrivere solo porno.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
In principio non doveva neppure essere un libro, ho deciso di renderlo tale molto tardi, praticamente finito.
Quindi, tra la decisione e l'effettiva pubblicazione... No.
 
Il suo autore del passato preferito?
Solo uno? Difficile.
Passato molto remoto, direi Ovidio.
Più recente Oscar Wilde o Jane Austen
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ti salva dalla noia di viaggi lunghi e code infinite.

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