Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Genova ma sono originario di Avellino, dove sono stato fino ai 18 anni. Ho frequentato l'Università a Parma perché preferivo seguire un piccolo ateneo. Mi sono trovato bene perché ho avuto l'occasione di avere a che fare con un grande corpo accademico. Mi sono laureato in medicina e, subito dopo, sono entrato nel circuito universitario. Ho vinto a Genova la cattedra di chirurgia vascolare, una disciplina nuova per quei tempi. Sono stato un pioniere per le patologie venose e linfatiche. In pensione, poi, ho cominciato a scrivere. Volevo far conoscere il mio pensiero su fatti e personaggi. Non è stata una decisione ponderata. Sentivo solo il bisogno di esternare i miei pensieri Un atto liberatorio.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Al mattino. Le idee nascono all'alba. Le scrivo di getto. Non faccio brutte copie.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ho letto molto. Odifreddi, Cassese, Emilio Gentile. Mi piace la saggistica che ha guidato anche la mia attività. Ho come modello Manzoni o Pinocchio di Collodi nonché il libro Cuore. Per il passato mi rifaccio a questi libri.
Perché è nata la sua opera?
Spontaneamente. Per portare a conoscenza il mio modo di vedere. Ho ritenuto che potesse essere utile
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tanto, perché ho avuto una famiglia antifascista. Ho vissuto in un ambiente vivo. Nel mondo universitario sono stato sempre attivo. Ho all'attivo oltre 300 pubblicazioni. Ho collaborato alla pubblicazione di un trattato di chirurgia vascolare con i maggiori esperti nazionali ed internazionali.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo di osservare e criticare la realtà. Un atto di liberazione.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto. Il libro rispecchia la mia personalità.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno in particolare. La cosa nasce e cresce con me
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Il cartaceo è fondamentale. Impegna due o tre sensi. Toccare e stringere un libro è bellissimo. Gli altri strumenti sono utili per particolari esigenze
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Utile averlo. Tutto ciò che è progresso va accettato. Sono molto aperto alle novità.