Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata a Cosenza, in Calabria. Ho 21 anni e frequento il terzo anno della facoltà di lettere. Scrivo da quando ne ho memoria, è una passione che mi accompagna da sempre e solo recentemente ho deciso di mettere in gioco i miei scritti, tramite anche il consiglio della mia famiglia e delle persone che mi circondano.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento preciso, solitamente scrivo quando sento la necessità di dedicare del tempo a me stessa.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho autori contemporanei preferiti, ho una formazione piuttosto classica.
Perché è nata la sua opera?
è nata perché sentivo la necessità di raccontarmi tramite la scrittura, di raccontare tutti quei pensieri, quei ragionamenti, che ho sempre custodito dentro di me senza mai esprimerli a qualcuno.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito abbastanza. Da sempre ho avuto un occhio analitico nei confronti del contesto che mi ha circondato e che mi circonda tutt'ora. Mi piace osservarlo e trarre tesoro da esso.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambi. Paradossalmente, racconto la realtà evadendo da essa. Penso sia il modo migliore per interiorizzarla e renderla propria.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto, letteralmente tutta me stessa, tutti i miei pensieri e tutte le mie analisi riguardo il mondo che mi circonda.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Qualcuno in particolare no. Più i comportamenti delle persone si sono rivelate fondamentali per la stesura. Mi piace analizzare quest'ultimi e raccontarli tramite il mio filtro.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Sinceramente? Alla mia migliore amica, lei è stata la prima a supportarmi e leggere mano mano tutto ciò che scrivevo.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me sì, è molto più comodo da utilizzare. Anche se spero sempre che il buon "vecchio" libro di carta non sparisca mai, è un'emozione unica leggere dei fogli di carta ricchi di parole.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia molto utile, soprattutto in quei momenti in cui si vorrebbe leggere ma non si ha la possibilità di stare fermi con il libro in mano.