Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura, come succede anche per il teatro, la pittura, o per l'arte in generale, ha una funzione catartica. Scrivere mi aiuta a fare ordine nell'entropia dei miei pensieri.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro prende le mosse dall'osservazione dei rapporti umani, con noi autori come spettatori. Avendo il testo una verve ironica, abbiamo cercato di descrivere personaggi con caratteri caricaturali.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per quanto riguarda me, scrivere questo libro, come precedentemente detto, mi ha fatto mettere ordine nel caos della mia testa. È stata un'esperienza stimolante e divertente, ma non per questo semplice. L'incontro con Giancarlo è stato uno stimolo in più.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo di un libro è per definizione la cosa più difficile, soprattutto da quando il libro è diventato un prodotto commerciale, e non più mero strumento divulgativo e di militanza culturale. In tale prospettiva, alla base della scelta del titolo ci sono anche delle questioni di marketing. Bisogna trovare un compromesso tra il messaggio che il libro vuole portare avanti, e ciò che, banalmente, attira. Nel nostro caso, però, è stato molto semplice. Lo Gnoccolone. Lettura fortemente sconsigliata agli uomini, è sembrato subito adeguato sotto entrambi gli aspetti.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ovviamente le Operette Morali di Leopardi! Su un'isola deserta, luogo ideale per la riflessione, dove la natura ritorna ad uno stato primitivo, quale opera sarebbe più adeguata, se non questa? Le Operette Morali si soffermano a riflettere su temi come la vita e la sua infelicità, la natura mater che è tutta un'illusione. Inoltre, Leopardi è uno dei miei autori preferiti, quindi, probabilmente, sono di parte. Tutti si soffermano sul suo essere pessimista (sbagliando clamorosamente, perché il pessimismo di Leopardi non ha la stessa accezione del pessimismo al quale pensiamo noi), dimenticando la sua aperta intelligenza e il suo acume. Leopardi, ne “Le Operette Morali”, con naturalezza, fa notare l'evidenza delle cose, con quella semplicità che possiamo trovare su un'isola deserta, dove tutto è ancora primitivo.
Ebook o cartaceo?
Decisamente ebook. Sono due esperienze diverse. L'ebook è più veloce, compatto, in linea con i tempi, ma allo stesso tempo è fugace, poco attento. La lettura dell'ebook, spesso, per la sua immediatezza, avviene nei ritagli di tempo, come in metro, sul tram, tra una pausa e l'altra. Che attenzione può esserci in un tipo di lettura del genere? Il cartaceo è tutt'altra storia. È tangibile, le pagine profumano di carta stampata. Insomma, non si tratta di suggellare il cartaceo come primus inter pares, però è indubbio che si tratti di due esperienze totalmente differenti, e non credo che l'una potrà soppiantare l'altra. Ribadisco che il libro è ormai è un prodotto, pertanto, sarà l'esigenza a far decidere il lettore.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Noi non siamo scrittori, piuttosto ci piace definirci autori. Gli scrittori sono coloro che lavorano con la scrittura e vivono delle loro opere. Giancarlo ed io siamo due umili autori, che si divertono a raccontare le loro storie. Giancarlo è un ingegnere, io una studentessa di filologia. Certamente entrambi abbiamo un'ottima attitudine per la letteratura, ma questo non fa di noi degli scrittori. Non ci piace peccare di presunzione editoriale!
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come precedentemente accennato, una serie di eventi fortuiti mi hanno fatto conoscere Giancarlo, e chiacchierando ci siamo resi conto di avere molte cose in comune. Da lì abbiamo è nato il progetto.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente è stata un'emozione molto grande. Per Giancarlo non era il primo libro, mentre per me sì. Durante la stesura, sembrava tutto molto evanescente. Quando poi ho avuto modo di sfogliare il libro mi sono detta: "Allora è vero? Ho scritto un libro? Ah, però!".
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Giancarlo ed io abbiamo mantenuto il segreto fino alla fine, pertanto non c'è stato un primo lettore. Una volta pubblicato, l'abbiamo presentato e molte persone l'hanno acquistato. Non sappiamo chi l'ha letto per primo!
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Personalmente non credo molto nell'audiolibro, semplicemente perché il meccanismo cognitivo è diverso quando si legge, rispetto a quando si ascolta. Bisognerebbe rieducare all'ascolto perché possa avere presa l'audiolibro, poiché siamo abituati fin dall'infanzia alla lettura e comprensione contemporanea. Il solo ascolto ci porta ad avere più distrazioni, poi chi lo sa, nell'era della tecnologia, tutto è possibile, come anche per l'ebook.