Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato e vissuto a Roma è mi sento romano a tutti gli effetti: storicamente, socialmente, mentalmente, e linguisticamente.
Ho studiato presso l’Istituto Tecnico Aeronautico F. De Pinedo di Roma per piloti e controllori di volo ed ho conseguito il brevetto di volo.
Volo per hobby e, quando sono lassù, sono un’altra persona.
Scrivo in pratica da quando ero adolescente, e la sensazione che provo quando sono davanti ad una tastiera è molto simile a quella che avverto quando ho in mano la barra di comando. Libertà. Libertà di volare. Libertà di elevare i miei pensieri.
Inoltre, non si può volare per sempre ma, scrivere, è un privilegio che potrò soddisfare finché avrò l’intelletto.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La mattina dopo aver adempiuto alle varie commissioni quando non lavoro, e la sera poco prima di coricarmi, nei giorni lavorativi. Ho una famiglia, e ho dei doveri verso di loro.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Clive Cussler. Sa unire, a mio avviso, storia, azione e contemporaneità temporale in un corpo narrativo fluido ed equilibrato.
Perché è nata la sua opera?
Ho voluto raccontare di Roma attraverso le imprese di quattro cani dalle caratteristiche fisiche ed emotive particolari e, attraverso uno di loro ed il suo interagire con gli altri, ho voluto dare un assaggio della trascinante simpatia che sa trasmettere il dialetto romano. Simpatia, empatia, e grande senso dell’umorismo. Un romano non si offende facilmente!
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Fondamentale. È la fonte della mia ispirazione e la base del mio intero immaginario.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose. Secondo il mio stato d’animo, scrivo spinto dall’una o dall’altra intenzione.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto. Il mio amore per Roma, il mio umorismo, il mio modo di parlare romano, il mio senso della vita.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Se per qualcuno ci si può riferire ad un animale allora si: il mio fedele vecchio amico cagnone Rinty, un pastore belga nero con un capoccione che non finiva mai, terrore dei cani e protettore dei gatti, un vero gentilcane.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un’amica di mia figlia. Con mia sorpresa ne era entusiasta e, visto che non lo avevo ancora completato, mi ha dato l’iniezione di fiducia per lo sprint finale.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo penso di sì. Dico, purtroppo, perché io sono un amante del libro come oggetto oltre che del suo contenuto. Mi piace aprire un libro nuovo ed infilare il naso tra le pagine intonse e odorare i profumi emanati dalla carta stampata. E mi piace anche l’odore di un libro datato, invecchiato. Tutto questo, per me, ha un grande fascino che ti fa pregustare la lettura, come il profumo di una buona pietanza appena prima di gustarla.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audiolibro è decisamente un buon metodo alternativo le cui utilità e potenzialità andranno molto lontano.