Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Catania, in Sicilia. Ho deciso di diventare uno scrittore quando mi hanno convinto che potevo diventarlo. A 18 anni ho capito che questa è la mia strada e ciò che mi rende felice, e da allora la sto percorrendo.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solitamente la mattina dopo essermi alzato e ripreso. Preferisco prendermi il tempo giusto e non correre durante la scrittura delle mie opere, in modo che siano sempre impeccabili e che vengano fuori esattamente come voglio, inoltre è anche il momento della giornata in cui mi sento più creativo. All'inizio avevo bisogno sempre di una mano per scrivere le mie opere, ma da un po’ di tempo ho iniziato a scrivere per conto mio.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è George Lucas, anche se non nasce come scrittore, mi è capitato di prendere spunto dalle sue opere per scrivere le mie. Tra i miei autori preferiti ci sono come scrittore sicuramente Tolkien, mentre apprezzo tantissimo anche i lavori del maestro Stan Lee.
Perché è nata la sua opera?
È una lunga storia. Quando ho saputo da mia sorella che la Disney ha reso delle fiabe senza un lieto fine in delle opere eccezionali con una bella morale, ho pensato di voler fare la stessa cosa in questa mia opera, ma prendendo come spunto ad esempio delle anime giapponesi.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Mi ha aiutato tanto. Questa è una domanda molto difficile, dico solo che l'ambiente in cui vivo è stato fondamentale per la creazione, struttura e buona riuscita delle mie opere.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo per evadere dalla realtà, perché a volte è davvero atroce.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Poco, perché in Alex uno dei temi principali è spiegare come a volte la realtà ingrandisce l'intelletto, ma appesantisce il cuore.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si, mia cugina Noemi, perché lei mi ha sempre aiutato con degli ottimi consigli, Marika perché conosce il mio mondo meglio di chiunque altro, e Andrea, perché mi dà sempre dei validi consigli.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio padre, è stata una piacevole sorpresa anche per lui leggere qualcosa che finalmente non era solamente nella mia testa, ma scritta nero su bianco.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non penso, il piacere di leggere un libro in cartaceo è qualcosa che rimane dentro e che la gente continuerà a volere.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho una buona opinione, molti sono solamente delle storielle per bambini ma comunque non credo che possa funzionare come strumento per assaporare le storie che raccontano i libri.