Sono romano, cresciuto a Roma da famiglia non romana. mio padre di Brescia e mia madre di Campobasso. Famiglia di ceto medio che mi ha trasmesso i valori di cui faccio mantra nella vita come amore, amicizia e lavoro.
Parto dal presupposto che sono un amante delle biografie. Mi piace scavare nelle vite di personaggi che hanno fatto la storia e capire come hanno perseguito la via del successo o comunque la via della resilienza. Ad ogni modo se dovessi scegliere un autore che mi ha attirato nella lettura in modo coinvolgente sceglierei Bukowski per la sua schiettezza, fluidità e passione. Probabilmente il suo libro "scrivo poesie per portarmi a letto le ragazze".
Penso che sia un peccato. Il libro con le sue pagine i suoi odori e le sue crepe è paragonabile ad una fotografia. Invecchia e racconta una storia tutta sua. La perdita del cartaceo porta la perdita di tradizione, di scambio e di ricordo penso che sia un controsenso sul vero messaggio che vuole apportare ovvero il tramandarsi della conoscenza.
La scrittura è sempre stata una vocina dentro la testa che nel corso del tempo si è fatta sempre più insistente. L'esplosione è avvenuta durante il lockdown dove l'esigenza di tirar fuori è stato inarrestabile.
Questo progetto è nato dall'esigenza di dare un senso a tutte le cose che ho scritto negli anni sulle note del telefono durante le ore ed i momenti più assurdi delle mie giornate. È stato un percorso lento e sereno. Scrivere non per dovere ma per esigenza. Quando ho capito che le poesie erano diventate di un numero elevato mi sono detto di provare a raccoglierle per non perderle e ricordarle al me di un domani.
Il messaggio che voglio trasmettere è quello di essere sé stessi e di non aver paura dei pregiudizi altrui. Fare quello che si pensa perché la vita è una e bisogna godersela in tutto e per tutto. Rendere gioia un dolore perché lo si è compreso è un passo importante.
No, assolutamente. La scrittura è un hobby nato da qualche anno. È stato un processo lento e consapevole, durato anni.
Si, la felicità di mia nonna quando le ho dato la prima bozza. Mi lasciò un bigliettino dove scrisse che era fiera di me. Fu speciale
No mai anche perché il processo è avvenuto solo dopo aver collezionato tante poesie da poter pubblicare
Bukowski.
Può essere un'alternativa interessante se il lettore è dinamico nella lettura e soprattutto se il libro è adatto per struttura e scrittura ad essere trasposto in audio libro. Penso che un audio libro debba andare di pari passo con una scrittura descrittiva e di immaginario, così che l'ascoltatore possa vedere davanti ai suoi occhi il libro trasformato in film.