1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Che dire...
Sono siciliana, esattamente Lascari, un piccolo paese in provincia di Palermo, sono Infermiera, lavoro da anni in ospedale, gli ultimi 18 mesi trascorsi in reparto covid, porto con me un fardello pesante di questi mesi.
Non ho deciso di diventare scrittrice, semplicemente è successo che ho cominciato a coltivare un po' di più la passione per la scrittura.
Mi sono detta: se riesci a catturare l'attenzione di chi legge, va bene così.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La notte è il momento più magico, per me.
Faccio mente locale sugli avvenimenti importanti della giornata e metto nero su bianco.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un preferito, leggo di tutto, pure i bigliettini delle scatole dei cioccolatini. Amo semplicemente leggere.
Ho solo un autore preferito del passato, Ugo Foscolo, l'opera in particolare è "Le ultime lettere di Jacopo Ortis", dove l'amor patrio si fonde con l'amore per Teresa, e sembra che Teresa stessa sia la Patria.
Poi Verga, Pirandello, M.L. KING, Gandhi...
4. Perché è nata la sua opera?
Ho sempre avuto la passione per la scrittura, dall’età di 16 anni, tenevo il diario, e mi piaceva descrivere e scrivere delle mie giornate. Non ho mai pensato, lontanamente a una pubblicazione.
Il periodo del covid, mi ha un poco fatto cambiare idea, proprio per il periodo buio che ho vissuto, lavorando in prima linea.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Secondo me, il contesto sociale non c'entra nulla, o riesci a scrivere di emozioni e paure, o non riesci, tutto qua.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Nel mio caso scrivere è un modo per raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Praticamente un bel pezzo della mia esistenza.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, la perenne guerra interiore con me stessa.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La mia prima poesia l'ho fatta leggere a mia zia.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Magari sì, ma comunque il cartaceo ha sempre il suo fascino.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi può stare bene, se voglio ascoltare. Ma preferisco leggere da me, piuttosto che qualcuno legga per me.