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01 Giu
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Intervista all'autore - Myriam Rainò

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è entrare in un'altra dimensione, tutta mia, dove mi immergo completamente e non penso ad altro. È come se nulla esistesse intorno a me in quel momento.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro è presente tanto di me, del mio essere e della mia visione della vita. La protagonista infatti vive momenti che in qualche modo ho vissuto anche io e che hanno lasciato un segno indelebile.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Aver scritto quest'opera ha significato mettermi in gioco, probabilmente più di quanto avrei mai immaginato prima. Con ciò ho aggiunto un altro tassello nel puzzle della mia vita, qualcosa che mi ha arricchito dentro e che mi ha portato a credere di più in me stessa e nelle mie potenzialità.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata alquanto semplice: l'idea si è presentata all'improvviso in un momento di riflessione come "un fulmine a ciel sereno".
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente porterei uno dei libri della mia scrittrice preferita: " La meraviglia degli anni imperfetti " di Clara Sànchez, l'ultimo che ho letto. L'autrice, con la sua scrittura limpida, mi coinvolge emotivamente facendomi riflettere in particolare sulla mia condizione di adolescente e sul valore della vita.
 
6. Ebook o cartaceo?
Tra i due preferisco decisamente il cartaceo. Poter avere tra le mani qualcosa di materiale e sfiorare le pagine una per una è una sensazione unica, che mi dà quasi l'idea di essere vicina ai personaggi, condividere le loro emozioni.
Vedo l'Ebook valido solo se non si ha la possibilità di recarsi in libreria, soprattutto in questo duro periodo di pandemia mondiale: è l'unico modo di poter leggere un libro; in tale situazione, offre l'opportunità di avere sotto gli occhi il libro che si vuole leggere.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho intrapreso la carriera di scrittore solo da pochi mesi, ritrovandomi in un mondo di cui prima ignoravo l'esistenza e che mi ha dato l'opportunità di potermi raccontare e condividere i miei pensieri con i lettori che, come me, si trovano ad attraversare un periodo difficile. La scelta mi ha consentito anche di mettermi in gioco in qualcosa di nuovo e che potrebbe essere importante per la mia realizzazione futura.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro è nata, come spesso capita, mentre ne leggevo un altro. È stato un modo per sfogare ciò che avevo dentro e capire cosa volevo davvero per il mio futuro.
Quando finalmente, dopo tanti sentimenti contrastanti di ansia, di paura, di fiducia, sono stata contattata dalla mia casa editrice BookSprint, sono stata invasa da un'immensa gioia. Credo di non aver mai provato prima una sensazione del genere, quella di sentirsi realizzata, di aver raggiunto l'obiettivo sperato. Lo augurerei a chiunque.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È qualcosa di indescrivibile e allo stesso tempo quasi impensabile. Mi sono sentita al settimo cielo, fiera di me stessa e orgogliosa del traguardo raggiunto.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona ad averlo letto è stata innanzitutto la mia professoressa di Italiano, che mi è stata di grande supporto e aiuto, e poi il mio migliore amico, che ha sempre creduto in me.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è un'opzione molto importante e utile soprattutto per le persone e i bambini affetti da disabilità o con problemi alla vista, ma anche per avvicinare alla letteratura chi, per pigrizia, non prenderebbe mai un libro in mano.
 
 

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