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24 Mar
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Intervista all'autore - Davide Bortoletto

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È uno dei modi con i quali amo esprimermi, l'emozione è quella di fare e disfare a piacimento e veder nascere storie dal nulla che poi anche altri leggeranno.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto quello che diciamo, scriviamo o disegniamo è frutto del nostro bagaglio storico culturale e delle nostre emozioni, basta saperle estrapolare e renderle utili prima di tutto a noi stessi.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Entrare in un mondo nuovo, misurarmi con me stesso e completare qualcosa che possa restare, come i personaggi del mio racconto che una volta creati resteranno per sempre.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Direi piuttosto semplice, ho pensato all'epoca in cui è ambientato il romanzo ed il resto è venuto da sé.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Le novelle di Pirandello, mi piace molto il suo modo di raccontare le storie.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo sicuramente, mi piace tenere fra le mani un buon libro sfogliarne le pagine e portarlo in giro per casa, ma l'ebook è il futuro, quindi non lo vedo come qualcosa di negativo.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Mi piace scrivere nei ritagli di tempo, credo sia il modo migliore per esprimersi in un mondo che è sempre di fretta e che non ha molto tempo per le relazioni.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'intenzione è quella di raccontare in chiave romanzesca l'orrore della guerra tra individui della stessa nazione. La scelta della guerra civile americana nasce poi dall'esigenza di riportare ai giovani un periodo storico americano poco conosciuto ma che è il preludio alla guerra moderna. Con l'inclusione di veri e propri campi di prigionia e sterminio.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una emozione controllata in un contesto che inizio a conoscere lentamente.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie che mi ha dato dei consigli per migliorarlo.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Tutto ciò che è innovativo e non snatura ciò che siamo lo ritengo positivo. L'audiolibro se prodotto bene è un valore aggiunto.
 
 
 
 
 

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