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BookSprint Edizioni Blog

26 Ott
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Intervista all'autore - Hiba Hati

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è come catapultarmi in un’altra dimensione, una dimensione dove mi proietto con l'immaginazione come voglio io, descrivendo le persone e le cose come piacciono a me.
La scrittura colma il mio tempo nel migliore dei modi, rende ogni mio momento di tristezza, frustrazione, preoccupazione, emozione che sia bella o brutta un ponte tra me scrittrice che vuole essere ascoltata e il lettore che apprezza e si prende cura delle mie parole.
Non c'è niente di meglio che mettersi a nudo e spogliarsi dei propri pensieri, dietro a semplici parole, soffocate tra una pagina e l’altra.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutta. In questo libro ci sono io, i miei pensieri e gli insegnamenti che mi sono stati dati dalla vita nell'arco di questi 21 anni, tutto descritto senza filtri, senza abbellimenti o false ideologie.
Ogni insegnamento, tra i tanti che si trovano sul libro, è infatti un insegnamento che è stato dato in primis a me e che ho voluto condividere con tutti, proprio per condividere la bellezza del consiglio, dato da esperienze altrui che risultano sempre molto utili.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mettere a nudo la mia mente.
Mostrare a chi non ha mai creduto in me e nelle mie capacità, che anche io ho un potenziale.
Rendere un sogno che nutrivo dall'età di 8 anni realtà.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ammetto che il libro è nato grazie al titolo.
Spesso passo le giornate a dar consigli alle persone tramite una mia pagina instagram, imparai a conoscere codeste anche da quel poco che mi raccontavano, dopo una breve chiacchierata riuscivo a raccontar io a loro cosa provavano, cosa omettevano ma io intuivo.
Un giorno mi ritrovai a dire ad una ragazza: "capisco cosa provi anche per quel poco che mi hai detto, aspetta ora ti racconto io di te".
La stessa sera mi misi a buttar giù appunti casomai mi sarei messa all'opera di un presunto libro, 5 mesi dopo completai la sua scrittura.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me il libro di Daniel Goleman: “Intelligenza emotiva”.
Lo trovo semplicemente fantastico e motivante, uno di quei libri che chiunque dovrebbe leggere.
Ti insegna che ad ogni fallimento non devi arrenderti, anzi i fallimenti ti devono insegnare a rialzarti ancora più forte di prima.
 
6. Ebook o cartaceo?
L'Ebook è economico e sempre alla portata di mano, il che ha dato possibilità a più persone di comprare e leggere libri, inutile dire che la trovo una genialità rivoluzionaria fantastica.
Ma la bellezza di un libro cartaceo è imparagonabile.
Tenere un libro tra le mani, sottolinearne le frasi più belle che caratterizzano la propria personalità, portarselo dietro e viverselo con un contatto concreto sfogliando pagina per pagina, è appagante più di qualsiasi altra invenzione tecnologica che si possa fare nel mondo dell'editoria.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso di intraprendere la carriera di scrittrice in realtà all'età di 8 anni, scrivevo sempre poesie sui quaderni di scuola, inutile dire che nessuno le leggeva, piacevano solo a mamma e papà.
Provai a farle leggere alla mia maestra di italiano delle elementari, facevo schifo nella sua materia, non credette infatti che fossi stata io a scriverle.
Con il tempo mi resi conto che scrivevo inutilmente, tutte le mie poesie scritte su quaderni di scuola che poi venivano buttati in cantina una volta finiti, perse nel nulla.
Crescendo mi venne insegnato che l'arte e la scrittura non servivano a niente, che dovevo far altro, riempire il mio tempo in roba costruttiva e piuttosto che scriverli meglio leggerli.
Non smisi mai di scrivere, ma lasciai il mondo della poesia e mi dedicai a scrivere i miei sfoghi su pezzi di carta messi dentro una scatoletta di cartone. Con il tempo la scatoletta la portai pure io in cantina e comprai il mio primo diario dei segreti che divenne un diario dei pensieri. Il periodo di adolescenza mischiato all'era delle nuove tecnologie con il mio primo telefonino, mi fece smettere di scrivere, sprecare tempo nel mondo dei social. Ricominciai a scrivere con l'inizio dell'università, avevo più tempo per me stessa, promisi che avrei continuato perché mi faceva star bene; da lì continuai fino a quando non scrissi questo mio primo libro: Ti racconto di te, regalandomi grandi emozioni e soddisfazioni. Pubblicato il mio primo libro, iniziai subito a lavorare al secondo.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è nata subito dopo che mi resi conto che ogni singolo movimento di una persona poteva essere interpretato, dopo che nelle fermate in stazione mentre aspettavo il treno o in aeroporto, mi mettevo a fantasticare sulle vite delle persone e spesso ero sicura anche di aver dedotto il tutto giustamente.
Da persone sconosciute passai a scrivere su persone reali che mi circondavano, cominciando ad avere anche approvazioni, stupore per come le descrivevo bene, e come il testo le caratterizzava pienamente.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un’emozione unica, un sogno astratto che finalmente si concretizzava, una soddisfazione personale e una rivincita contro chi non ha mai creduto in me.
Il tutto mischiato ad un pubblico social che mi ha seguita dall'inizio fino alla fine, ha gioito e si è rattristito con me ad ogni ostacolo intrapreso lungo il mio percorso di ricerca della casa editrice perfetta fino alla pubblicazione; riempita di messaggi e complimenti che mi hanno emozionata ancora più di tutto e regalato sorrisi in più momenti bui.
Grata a tutti e soprattutto alla mia migliore amica Rim che si emozionava e credeva in me ad ogni testo che le mandavo, regalandomi ancora più sicurezze.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una persona speciale, al quanto riservata, per questo motivo non faccio nomi, a me basta che lei si riconosca in questa mia intervista e sono sicura che si riconoscerà...
Mi ha sostenuta in tutto e per tutto, ha creduto in me seppur non avevo ancora niente in mano, mi ha sostenuta tanto moralmente nei miei momenti di confusione ed aiutata a fare grandi scelte editoriali.
La prima e unica persona a cui ho mandato per email il file pdf di tutto il libro.
Lo ha amato dalla prima fino all'ultima pagina, mi ha dedicato le mie stesse frasi che una volta erano scritte senza mittente, ma che ora dedicherei tutte a codesta.
Non farò il nome di questo Lui, ma sarà protagonista del mio prossimo libro e di tutta la mia vita.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia un ottimo metodo per ampliare la possibilità di ascolto al libro anche per chi ha eventuali difficoltà di lettura.
Ma rimango dell'idea che comprare un libro e tenerlo stretto tra le mani sia tutt'altra cosa.
 
 
 
 
 

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Lunedì, 26 Ottobre 2020 | di @BookSprint Edizioni

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